Omelia (05-04-2009) |
don Roberto Seregni |
Una Croce per trono Ci siamo! Con la Domenica delle Palme si aprono le porte della grande settimana, l’unica di tutto l’anno liturgico che gode del privilegio d’essere chiamata "santa" e che ci strappa dai nostri ritmi quotidiani per farci vivere in tempo reale gli ultimi giorni della vita di Gesù. Siamo partiti dal deserto di Gesù e con Lui, per questi quaranta giorni, ci siamo lasciati guidare al monte della Trasfigurazione, alla spianata del tempio, nel colloquio con Nicodemo e in compagnia dei greci che intercedevano dal buon Filippo per poter incontrare il Rabbì. Oggi la liturgia ci porta in cima al Calvario, ai piedi della Croce. La folla festante alle porte di Gerusalemme è scomparsa. I discepoli, pure loro, sono spariti. I colpi sordi e violenti dei chiodi nelle mani e nei piedi di Gesù, battono il ritmo della ritirata. Nessuno si aspettava questa fine, anzi. Gesù era stato accolto a Gerusalemme come un re, ormai sembrava proprio il momento giusto, e invece... Ma lo Spirito ci porta a scoprire che Gesù è re, ma la sua regalità è tutta al contrario! E’ un re che entra a prendere possesso della capitale terrena del suo Regno, Gerusalemme, non con un cocchio regale trascinato da eleganti destrieri, ma con un asinello dato in prestito. E’ un re che tra il tradimento di Giuda e l’annuncio del rinnegamento di Pietro, dona tutto se stesso nel pane spezzato. E’ un re che si spoglia delle sue vesti, prende un asciugamano e tra gli sguardi sbigottiti dei presenti si mette in ginocchio e inizia lavare i piedoni zozzi dei dodici. E’ un re fragile e indifeso come ogni uomo. E’ un re che sceglie la Croce come suo trono. Marco ci sorprende ricordandoci che nel cuore di questa regalità capovolta, al centro della scandalo della Croce, si fa strada il riconoscimento: il velo del tempio si squarcia e il soldato pagano riconosce che il Crocifisso è il Figlio di Dio. La Croce è proprio questo squarcio, questo svelamento del volto di Dio che apre la strada al riconoscimento. Il velo cade, Dio non è più irraggiungibile e nascosto. Dio è lì, appeso per amore alla Croce. Allora coraggio! Entriamo nella grande Settimana Santa con lo sguardo rivolto a Lui. Lasciamo che lo Spirito ci metta un po’ di subbuglio nell’anima per ritrovare lo stupore davanti alla Croce, il trono di Dio. Buona Settimana Santa don Roberto robertoseregni@libero.it ps. Tra i Ritagli dello Spirito (www.oratoriotirano.wordpress.com) puoi trovare nuovi testi per la tua meditazione. In particolare ti consiglio un bellissimo brano di don Bruno Maggioni sul Vangelo della Crocifissione. |