Omelia (05-04-2009)
LaParrocchia.it
Palme... Giovedì... Venerdì... Sabato

Anziché commentare il racconto della passione di Gesù preferisco offrire qualche spunto di riflessione su come vivere questa settimana santa.
È una settimana che si apre con la celebrazione della domenica delle palme e trova il suo culmine nel triduo pasquale: Gesù patisce, muore e risuscita. Questa settimana è conosciuta anche come "settimana maggiore"... è considerata "fonte e culmine" di tutto l'anno liturgico. Vista la centralità che riveste, con quale spirito bisogna viverla?
Fondamentalmente come esperienza mistica... non bisogna legarsi a quelle forme di tradizioni e tradizionalismi che rendono il mistero di Dio inefficace e banale. Ma occorre prendere coscienza che si è chiamati alla contemplazione del Mistero di Dio che coinvolge tutto l'essere umano nella sua totalità... il lavoro che si deve compiere è quello di superare i vari ostacoli che ci stanno davanti e cercare di "naufragare" nel mare di Dio... mare d'amore e di perdono.
Bisogna iniziare con lo spirito con cui la folla, rivolta a Gesù, grida: Osanna... vocabolo molte volte sottovalutato o spesso ridicolizzato. Ma questo termine esprime il desiderio di salvezza che l'intero popolo di Israele si porta nel cuore... "salvaci", "difendici" e altri sinonimi. Deve essere anche il grido di tutta la Chiesa, delle nostre comunità, che invoca la salvezza da tutte quelle forme di schiavitù, il perdono dei peccati e soprattutto la difesa da ogni forma di male e di egoismo.
Lavanda dei piedi... Gesto d'amore. Occorre notare che Gesù non comanda di ripetere il rito, ma di fare COME Lui, cioè di porre tutti i giorni all'interno delle nostre comunità di appartenenza atti d'amore e segni di servizio. Chiede il coraggio di svestirci dei panni dell'orgoglio e di saper indossare il "grembiule" del servizio... in questo modo saremo più vicini ai fratelli, solidali con essi e soprattutto "sacramento" dell'amore divino. Il grembiule può essere considerato il segno credibile di una comunione verticale e orizzontale. In questo inizio del triduo l'attenzione si deve fermare a contemplare ciò che avviene nel cenacolo... L'Eucarestia è il segno di una vita che deve essere donata se si vuole continuare a vivere. L'offerta di Gesù è l'inizio di una presenza nuova e permanente. Gesù inaugura, propone un nuovo stile di vita: una vita donata è una vita ritrovata. L'evento del cenacolo dice che non si potrà mai fare il paragone tra il dispiacere di offrire la vita e i frutti che da questa offerta scaturiscono, perché l'abbondanza dei frutti compensa il dolore del sacrificio. È in questa ottica che bisogna leggere il dono del sacerdozio... "Il senso ultimo del sacerdozio di Cristo e di ogni sacerdozio che da lui trae origine, è quello di essere modello per tutti coloro che offrendosi in lui, con lui, per lui in sacrificio a Dio gradito, mettono la loro vita a servizio dei fratelli.... Cristo e il suo mistero vive e perdura nella Chiesa; la Chiesa non fa altro che rendere attuale questo mistero di salvezza mediante la Parola, il Sacrificio, i Sacramenti, mentre riceve in sé per la forza dello Spirito Santo, la vita del suo Signore da testimoniare nel mondo... Da questa sacramentalità della Chiesa... scaturisce il significato essenziale della consacrazione-missione di quanti sono chiamati a predicare il Vangelo, a presiedere le azioni di culto e a svolgere un ruolo di guida del popolo di Dio" (Ordinazione del Vescovo, dei Presbiteri e dei Diaconi, Premesse).
Venerdì Santo... nel Segno della Croce. L'adorazione della croce si apre con un momento di silenzio. Questo inizio è un valido suggerimento di come bisogna comportarsi quando ci si trova davanti alla croce: occorre avere un atteggiamento di contemplazione, di raccoglimento per poter penetrare il mistero profondo che nasconde. Da questo comportamento nasce e si sviluppa l'idea che nella vita bisogna essere sempre coerenti e fedeli ai valori che stanno alla base dell'esistenza. Non bisogna essere come Pilato, che di fronte alla Verità dimostra una certa inquietudine e non sa decidersi... oppure come la folla che nel pretorio rinnega il Messia che era parte fondamentale della fede. In questo giorno nel Silenzio e davanti alla croce dobbiamo deciderci per le cose serie della vita.
Una morte per la vita... una vita per la Verità.
Sabato santo... Giorno di Silenzio... fuori da ogni rumore e frastuono...siamo chiamati a tuffarci nel fiume di grazia che scaturisce dall'amore divino per essere rigenerati a vita nuova.
Buona settimana Santa!!!

Commento a cura di don Alessio De Stefano