Omelia (05-04-2009) |
Monastero Janua Coeli |
Gridavano: Osanna Gesù entra nella dimenticanza della gloria. Gli echi delle acclamazioni portano altri echi, e nulla e nessuno potrà illudere Gesù sul suo immediato futuro. Quando si è consegnato all'AMORE dell'uomo, sapeva bene cosa poteva accadere. Tutti cercano Gesù, ma chi lo conosce veramente? Chi fa esperienza di Lui. Se non ti vibra nelle viscere dell'interiorità la voce del Padre che pronuncia il tuo nome, non potrai capire le follie di un amore che accetta di andare fino in fondo, costi quello che costi! Buon cammino tra i ciottoli del quotidiano sì al vangelo. La croce sarà l'ultima parola del non compromesso: la Parola di Dio non ammette condizioni. Per il fatto che esiste chiede risposta: Osanna o Crucifige... Gridavano: Osanna MEDITAZIONE Domande Essi condussero l’asinello da Gesù. I re scelgono i cavalli, il Re dei re sceglie un asinello. Perché non nell’apparenza o nella grandiosità si consuma l’essere sovrani, ma nella piena adesione a ciò che si è. Gesù si presenta povero, perché lo è. È uomo, e l’uomo è un povero di fronte a Dio. Ha bisogno, non è autosufficiente. Quell’asinello non è di Gesù. È suo per il tempo necessario. Grande verità questa da imparare. Tenere e usare le cose per il tempo necessario, non diventarne padroni. Perché niente appartiene all’uomo. Ecco la regalità! Niente è nostro, ma noi siamo di Cristo, e per questo tutto diventa nostro, non nella logica del possedere, ma dell’amare. Chiave di lettura Gesù si avvicina a Gerusalemme. Quando sta per arrivare manda avanti due discepoli con un mandato ben preciso: Andate, slegate l’asino che sta lì. Il Signore ne ha bisogno, ma ve lo rimanderà subito. Un asino mai cavalcato, preso in prestito. Gesù, il Figlio di Dio, il Signore dell’universo prende in prestito una creatura per entrare nella città santa. È il giorno del suo trionfo. Un asinello con dei mantelli sopra. Gesù vi monta. Un’entrata speciale, regale. La gente stende mantelli sulla strada, i passanti tagliano rami e li gettano sulla via. Avanti e dietro tutti gridano: Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore ... Cosa avviene di fronte alla persona di Gesù che passa nelle strade della nostra vita? Il primo movimento è: acclamare, riconoscere, benedire. Non passa molto tempo che quelle grida si leveranno per un’altra acclamazione: a morte! Accogliere Gesù non è una passeggiata. Lui non è un potente, non elargisce favori, non arriva per risolvere le cose. Lui cavalca un asinello, non cerca riconoscimenti altisonanti, non ha nulla di proprio se non il nome, l’appartenenza al Padre, la presenza di una Parola che crea continuamente la vita. E l’asinello? Non era davvero prevedibile che potesse essere preso da Gesù. Potrebbe essere il simbolo della tua persona. Sei piccolo, nessuno ancora ti ha cavalcato, quindi sei nuovo a questa cosa, sei legato vicino a una porta, fuori, sulla strada. La scelta che lui fa di te ti rende grande! Sei legato, finché Cristo non manda a slegarti. Diventi grande perché lui ti sceglie. Poi tornerai alla vita di sempre. Ma intanto quello che è avvenuto resta nella tua storia, nessuno potrà mai più cancellarlo. E nelle orecchie ti resteranno le parole di gloria: Benedetto il regno che viene! Cristo si avvicina a te, Gerusalemme, a te, creatura fatta a immagine e somiglianza sua. Entra in te umilmente perché tu lo riconosca Signore della tua vita. Non vuole Dio fare da padrone dentro le tue mura, in casa tua. Si accosta a te poveramente. Vuoi essere un ramo tagliato e gettato sui suoi passi oppure preferisci perderti nella folla che circonda il procedere di Gesù ma non risponde personalmente a lui? Tra gli altri è facile gridare Osanna e sarà altrettanto facile gridare: Crocifiggilo. Ma se tutti gli altri tacessero e solo tu restassi ad acclamare, il tuo Osanna resterebbe: Osanna?! Quanti crocifissi nella tua esistenza solo perché non hai il coraggio di uscire dalla folla e di pronunciare parole vere, tue, scaturite da un’esperienza ravvicinata e diretta ... PREGHIERA Si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte (salmo 21) CONTEMPLAZIONE Gesù, ti vedo solo, circondato di segretezza e di silenzio, mentre cresce l’incredulità e l’incomprensione. Tutti ti abbandonano: i tuoi dormono nel giardino prima dell’arresto, poi fuggono. Pietro ti rinnega, Giuda ti vende, i soldati ti sputano addosso, ti schiaffeggiano, i sacerdoti cercano testimonianze false contro di te e quando le trovano esultano nel metterti in catene e consegnarti a Pilato, un Pilato che pur sapendo che ti avevano consegnato per invidia, non fa nulla per te. E la folla? La folla che ti seguiva e pendeva dalle tue labbra? La folla che ha visto miracoli e segni? Quella folla grida contro di te ... Gesù, io non sono nessuno, io non ho visto miracoli, non ho granché da donarti, e non ti grido: Osanna. Con timore e tremore, riconosco che tu sei il mio Re. E io voglio unicamente servirti. Il Vangelo dei piccoli Oggi Gesù che è Re entra a Gerusalemme in un modo diverso da come era andato le altre volte. Prima di arrivare sale su un asinello, tutto vestito con i mantelli. È gran festa. Tutti che lo vedono passare gettano per strada i mantelli e i rami delle piante ... I bambini gridano intorno a Gesù e agitano i rami che hanno in mano. Tutti fanno festa. Ma questa festa non dura tanto, perché dopo qualche giorno, sempre a Gerusalemme, Gesù viene condannato a morte. Come mai questo cambiamento? Il giudizio degli uomini è molto superficiale. Se Gesù mi fa il miracolo, è bravissimo. Ma se non me lo fa', incomincio a dire che è ingiusto, che ce l’ha con me. Come si fa a dire questo di Dio? Solo se penso di essere più di lui, mi viene da pensare così. È come se dicessi a Dio: Tu non sai fare bene le cose. Dovevi fare così, e invece non lo hai fatto, non lo fai ... Inizia oggi la settimana santa, dei giorni in cui poter stare vicino a Gesù e capire cosa porta in cuore per noi. Lui sta dando la vita per te, perché ti ama e tu gli stai a cuore. E tu? Che fai? Leggi il vangelo e lì troverai i segreti della vita, della tua felicità. Sono i segreti nascosti nel legno della croce. È questo il trono di Gesù, la croce: qui ha dato tutto Se stesso per te. È un pegno di amore! |