Omelia (10-04-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Tutto è compiuto." Come vivere questa Parola? La vita di Gesù è tutta all’insegna di una consapevolezza: ha una missione da compiere. Per questo è venuto nel mondo, per questo non distoglie lo sguardo dalla sua ‘ora’. Una missione ricevuta dal Padre e amorosamente accolta, tanto da fargli dire: "Ho un battesimo da ricevere e grande è la mia angoscia finché non l’avrò ricevuto". Ora, sulla croce, prima di spirare, afferma: "è compiuto". Ma che cosa è compiuto? Possiamo comprenderlo leggendo ciò che segue: e chinato il capo consegnò lo Spirito. Una duplice consegna: quella della sua vita, liberamente e lucidamente donata e quello dello Spirito Santo, lo Spirito del Figlio. La missione che Gesù porta a compimento è glorificare il Padre, cioè far conoscere (nel senso biblico che dice ‘sperimentare’) il volto di Dio-amore. E questa esperienza spalanca dinanzi ai passi dell’uomo la via della salvezza: è l’esperienza dell’amore che salva! È l’accoglienza dello Spirito-Amore che strappa dalla morte del peccato, dal non-senso! L’esperienza limite della croce, proclama, senza possibilità di essere smentita, che Dio è Amore, che Dio mi ama. E questo amore mi rigenera, mi restituisce alla mia dignità di figlio. Il dono dello Spirito lo attesta, gridando dentro di me "Abbà-Padre". Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò in silenziosa adorazione del Crocifisso. O croce santa, trono ed altare su cui si è immolato l’Amore, rigenerami, sottraendomi alle mie chiusure egoistiche. L’Amore persona, lo Spirito di Gesù si impossessi di me e mi conduca per le vie dell’amore. La voce di un dottore della Chiesa Capite perché Paolo ci esorta a celebrare la croce? Perché su di essa è stato immolato Cristo. Dove c'è il sacrificio, là si trova la remissione dei peccati, la riconciliazione con il Signore, la festa e la gioia. «Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato» per noi. Immolato, ma dove? Su un patibolo elevato da terra. L'altare di questo sacrificio è nuovo, perché nuovo e straordinario è il sacrificio stesso. Uno solo è infatti vittima e sacerdote: vittima secondo la carne, sacerdote secondo lo spirito... Giovanni Crisostomo |