Omelia (15-04-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?" Come vivere questa Parola? Col volto triste e gli occhi incapaci di riconoscere Gesù, i due discepoli di Emmaus avevano camminato accanto al Maestro ma senza prenderne coscienza. Solo quando, seduti a tavola accanto a Lui, lo vedono "spezzare il pane" e di quel pane si nutrono, cessa l’opacità dei loro occhi e ravvisano il Maestro con una gioia che la narrazione dell’evangelista non dice ma trapela dal racconto. Importantissimo quell’accompagnarsi di Gesù coi discepoli svelando loro le Scritture, anzitutto quanto "cominciando da Mosè e dai profeti" riguardava Lui, il suo mistero di morte e resurrezione. E non è questo quello che succede durante la Messa, alla liturgia della Parola? Quando poi il sacerdote consacra l’Ostia e dopo averla spezzata ci nutre del pane eucaristico, davvero siamo chiamati a lasciarci intimamente toccare da Gesù, adorato con amore. È allora che gli occhi del cuore si aprono e noi riconosciamo che quel Gesù di cui la Parola ci ha detto, è ora una misteriosa ma reale presenza in noi. E il cuore ne "arde". Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio vivificare e interpellare da questa pagina che riguarda non solo i discepoli di Emmaus, ma anche la mia esperienza di fede. Com’è il mio rapporto con la santa Messa? Cado nell’abitudinarietà che genera freddezza? Oppure il cuore si fa attento e vigile nella liturgia della Parola diventando un cuore conrisorto con Gesù nella liturgia eucaristica e specialmente nella comunione? Sosto in silenziosa preghiera adorante dopo la comunione o sono di quelli che anche a Messa sono divorati dalla fretta? Con Tommaso acclamo a Gesù che mi si dona: Signore mio e Dio mio! La voce di un profeta dei nostri tempi Le Scritture si riferiscono a Lui: ma anche le piccole scritture delle nostre esperienze si chiariscono in Lui e prendono significanza in Lui. Unicamente. Emmaus è la strada di ognuno perché Lui è la "strada"; una strada che continua anche quando io mi fermo e cerco di fermare il Signore dove mi fermo. Primo Mazzolari |