Omelia (10-05-2009) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Per la seconda domenica consecutiva le letture ci invitano a fare dei fatti concreti e a non perderci in parole inutili. Può sembrare strano, stridente se andiamo a rileggere le prime parole del Vangelo di Giovanni: "In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio." Tutto dunque sembra legato alla Parola, alle parole, tante, di tanta gente, sacerdoti e laici, noi stessi come tutti gli altri. Ma le parole del Vangelo di oggi, come pure gli Atti e la lettera di Giovanni ci danno un insegnamento molto più preciso. "Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.". Il messaggio di Gesù è un messaggio di amore e per poterlo diffondere occorre amare, amare il prossimo, amare il coniuge, i figli, i familiari. Non a parole, ma con i fatti. Anche l’insegnamento che deriva dal brano conosciutissimo della "vite e dei tralci" conclude con un insegnamento ben preciso: "Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi ...che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.". La migliore testimonianza di Cristo e del suo Amore è quella di percorrere la via da lui tracciata, con i fatti, di rimanere come "tralci" attaccati alla "vite" in modo da portare frutto, creare e dare nuovo amore. Prendiamo questo insegnamento per le nostre famiglie: portare costantemente amore in famiglia, nella coppia, con i figli. Il nostro impegno deve essere quello di trasformare la Parola in frutti, in azioni, in amore. Se riportiamo solo la Parola diamo una testimonianza a metà, emettiamo dei suoni. Se realizziamo questo impegno, se il nostro essere è costantemente alla luce della Parola, rimaniamo attaccati alla vite e portiamo frutto, non solo per gli altri, ma anche a noi stessi, a sostegno della nostra vita di fede. E il primo modo di portare un messaggio di amore è quello di amarci nella nostra coppia. Ogni volta che doniamo amore all’interno della nostra famiglia, portiamo amore anche all’esterno, mostriamo a noi stessi e a tutti gli altri l’Amore di Cristo. E Gesù ci ha promesso che questo porterà frutto e "quello che volete e vi sarà fatto". Forse tutte le nostre difficoltà, tutte le nostre incertezze derivano dalla scarsa fiducia che abbiamo in queste parole e in questa promessa. Ci pare sempre più facile dire delle parole, che non fare i fatti. Ma il Signore vuole i frutti dalla nostra vita. La Parola è solo una: la sua! Per la revisione di vita: - Come possiamo rinunciare alle parole per portare frutti concreti? - In che modo cerchiamo di rimanere attaccati alla vite, come singoli e come coppia? - Quando abbiamo visto testimonianze concrete di amore? Commento a cura di Gloria e Riccardo Revello di Genova. |