Omelia (27-04-2009)
Monaci Benedettini Silvestrini
Beato chi crede in Cristo.

Nel Signore risorto l’umanità è riportata alla speranza, speranza eterna, che a causa del peccato si era spenta. L’avvenimento della Pasqua riguarda tutti gli uomini. In Gesù tutti ritrovano il senso compiuto della loro esistenza. Questa speranza cresce ogni volta che celebriamo e riceviamo il sacramento di salvezza: l’eucaristia, dove la Pasqua di Gesù si ripresenta e diviene efficace. Nella prima lettura incontriamo il diacono Stefano. Opera in lui la forza, la grazia e il potere di Gesù risorto, con il quale è crollato l’antico mondo dei segni sacri. Gesù è il nuovo luogo sacro (tempio, altare, sacrificio, sacerdote), il compimento delle antiche tradizioni. Purtroppo, la testimonianza coraggiosa e chiara di Stefano non suscita accoglienza ma reazione. È il terribile mistero della nostra libertà che si può opporre all’annunzio del vangelo. È Gesù Cristo che dobbiamo accogliere nella fede. Chi crede, già assimila Gesù come Pane di vita.