Omelia (10-05-2009)
padre Paul Devreux


Domenica scorsa abbiamo letto il Vangelo di Gesù buon pastore e abbiamo visto che conviene attaccarci a lui perché è una fonte di vita autentica e gratuita, e l'unica libertà che forse abbiamo è quella di scegliere il pastore giusto, stando attenti da e ad evitare chi promette mari e monti per poi spremerci come un limone, come fanno quelli che propongono crediti a tassi interessanti e poi si rivelano strozzini e usurai, o chi dice di amarti e poi si rivela tiranno e egoista.
Oggi Gesù insiste e ci mette in guardia.
Il tralcio che non porta frutto e che deve essere tagliato è quello che non succhia alla vite giusta, perché è attirato da altre fonti che l'ingannano con false promesse di felicità, come succede a Caino che si lascia convincere del fatto che se uccide suo fratello può stare meglio.
Quello che porta frutto va potato, cioè va aiutato a concentrare le sue energie positive sull'essenziale, che è il comandamento dell'amore.
Ciò che rende mondo è ascoltare la Parola con l'aiuto dello Spirito santo, che è la fonte che mi consente di capire la Parola e metterla in pratica; ecco perché, preparandoci alla festa di Pentecoste, è bene cominciare la giornata domandando al Padre di mandarci il suo Spirito, per sostenerci e fare le scelte giuste durante la giornata.