Omelia (17-05-2009) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
L’amore più grande: dare la vita per i propri amici Nei capitoli del vangelo di San Giovanni che la liturgia ci propone nelle domeniche del tempo pasquale, troviamo esortazioni, insegnamenti, profezie per il futuro, preghiere al Padre di intensità e spessore non umano. Anche oggi incontriamo Gesù, nel Cenacolo, la notte prima del suo tradimento che si intrattiene con i suoi apostoli. È il momento migliore per condividere con loro il suo testamento spirituale. Chiede ai suoi apostoli l’amore; è il comandamento ultimo e più importante. Rassicura con il dono dello Spirito Santo, che può rafforzare un percorso di fede, che è provato da difficoltà di ogni tipo. Affida la vita dei suoi apostoli, dei credenti e di tutto il mondo nelle mani del Padre. Tutto questo ruota attorno a ciò che si sta per compiere: la sua Passione e Resurrezione. Gesù sa che sta per affrontare il momento più difficile e non solo per la sua vicenda umana. Sarà una prova terribile per i suoi discepoli. Sarà lo spartiacque che porterà non solo alla fede vera ma proprio a comprendere tutti quegli insegnamenti che sembravano così oscuri. Il Mistero Pasquale è al centro di tutta l’esperienza degli apostoli. Gesù vuole far comprendere che quello che succederà sarà la conseguenze dell’odio e dell’egoismo umano ma ha una radice ben più profonda. È il piano di amore di Dio che si realizza. Comprendere questo significa comprendere un mistero infinito. È il messaggio fondamento del lieto annuncio. Il Regno di Dio è un regno di amore che si realizza con la donazione di Cristo sulla Croce e si fa presente con la sua Resurrezione. La vita nei sacramenti è la nostra partecipazione al mistero pasquale. Chiediamo a Gesù che ciò si realizzi come atto di amore nella donazione più gratuita e sincera. |