Omelia (12-04-1998)
mons. Antonio Riboldi
Buona Pasqua, alleluja

E' notte profonda nel mondo, Gesù!
Sentiamo che il bene che con amore
infinito hai donato a noi,
è stato crocifisso,
come hanno crocifisso Te,
che sei l'UNICO BENE per noi.
Ma la Tua Resurrezione
ha distrutto la notte del male
e ridonato il giorno di luce.
Ora, o Gesù, Ti prego, aiutaci
a schiodarci dalla nostra croce.
Donaci la festa 'del risorto';
la gioia di vivere di Te:
lasciando nel sepolcro gli errori.
O Gesù, nostra dolce Pasqua!


Ai tanti miei visitatori, che considero amici di Internet voglio esprimere il mio più fraterno augurio di BUONA PASQUA. E gli amici sono diventati tanti, dopo quasi un anno di incontri; anzi alcuni più che amici, sono diventati compagni di viaggio, di speranza, di condivisione in questa nostra vita.
Ce ne siamo accorti tutti che la mentalità del mondo che sfrutta tutte le occasioni per incoraggiare il consumismo, banalizzando così anche gli eventi divini che vanno vissuti in altra dimensione, ha fatto della Pasqua un mercato di dolci, regali, e grandi pranzi. Non dobbiamo dimenticarci che ci sono milioni di persone che questa 'pasqua del mondo' possono solo guardarla attraverso le vetrine perché a loro sono riservate a malapena le amare briciole che cadono dalle mense dei ricchi 'epuloni'. E' una pasqua che poco aiuta a 'resuscitare', ossia a riprendere il volto della vera felicità di cui abbiamo bisogno, il volto splendente di chi ama ed è amato, che è la nostra vera origine e natura. Una pasqua francamente in tanta parte da buttare.
La vera S. Pasqua l'ha celebrata Gesù prima calandosi nella nostra umanità corrotta e infelice, che aveva bisogno di ritornare nella gioia dell'Eden in cui era nata ed a cui è destinata, poi vivendo questa nostra vita con le sue speranze ed angosce ed infine dando la Sua vita sulla croce, come unico modo per ridare a chi non aveva più dignità, gioia e vita. Ci ha come condotti per mano sulla stessa sua croce per inchiodarvi tutto il male che è la nostra malattia e a volte la nostra morte. Una storia di amore che non poteva finire con la morte.
Qui morire è risorgere, è tornare a vita nuova: questo avvenne a Gesù. Tanti oggi parlano di necessità di cambiamento in ogni settore della vita da quello politico a quello familiare, a quello individuale. A volte si ha come la sensazione che la vita politica, scolastica, familiare, individuale sia senz'anima, come morta. Si cercano tutte le strade per ritrovarla e quasi sempre ci si accorge che non si ha neppure la conoscenza di cosa sia l'anima dell'uomo e quali siano le sue strutture. L'anima è quella data da Dio nella Resurrezione. Per questo oggi, risorti con Cristo, in questo giorno senza tramonto, dico ai miei tanti amici: BUONA PASQUA CON CRISTO.
Non so chi siate, ma vi voglio bene, ad uno ad uno e desidero per voi quella serenità che solo Dio sa dare. Io prego per voi e, spero, che anche voi lo facciate per me. In modo particolare voglio assicurare la mia preghiera a quanti in questi giorni o per motivi di malattia, o per qualsiasi altra sofferenza (e ce ne sono tante), sentono il bisogno di un conforto che venga proprio dalla Croce di Cristo. Coraggio, amici! Gesù vi è più che mai vicino.