Omelia (31-05-2009) |
don Roberto Rossi |
Pentecoste: con Maria Santissima nella comunione della Chiesa e nella missione per il mondo Vorrei sottolineare, in questo giorno che conclude il mese di Maggio, il legame tra il giorno grande di Pentecoste e la Madonna. Maria Ss. era presente come Madre in quei primi giorni della Chiesa; Chiesa animata dallo Spirito Santo per testimoniare al mondo l’amore di Dio Padre e la salvezza nella morte e resurrezione di Cristo. Leggiamo negli Atti degli Apostoli: "Erano tutti concordi e perseveranti nella preghiera, assieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù e ai fratelli di lui." "Quando venne il giorno della Pentecoste, i credenti erano riuniti tutti insieme nello stesso luogo... Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue...". Allora Pietro si alzò insieme con gli undici apostoli. A voce alta parlò: ...Cambiate vita e ciascuno si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. Riceverete il perdono dei peccati e il dono dello Spirito Santo" (Atti cap.1 e 2). Maria Ss. è presente anche ai nostri giorni, nella vita della Chiesa, nella nostra comunità Diocesana e parrocchiale, accanto a noi che abbiamo la vocazione, la grazia e la gioia di essere cristiani in questo tempo. Ancora oggi Maria Ss. ci è Madre e ci aiuta ad essere uniti, concordi, perseveranti, a vivere l’esperienza di una comunione profonda e forte tra di noi; ci aiuta ad essere annunciatori e testimoni dell’amore del Padre, a portare avanti la nostra "missione" di cristiani nel mondo attuale. E’ bello e significativo ripensare e ringraziare per tutti i momenti di amore, di unità, di condivisione, di carità che si vivono nelle famiglie, nelle realtà ecclesiali, nella parrocchia, dai gesti più piccoli come un saluto, a quelli più grandi vissuti nella condivisione e nel sacrificio di sé, ad ogni esperienza che ci fa sentire "un cuor solo e un’anima sola". Abbiamo vissuto in particolare grandi momenti di amore e di condivisione a favore dei terremotati dell’Abruzzo, delle famiglie in gravi necessità, dei più poveri della terra. Certamente abbiamo ancora tanti limiti e mancanze riguardo della "comunione tra noi", ma sappiamo che questa è la strada bella che il Signore ci indica. "La parrocchia – scriveva Giovanni Paolo II – è la casa e la scuola della comunione". Poi è importante essere sempre pronti, fervorosi e attivi per la missione della Chiesa, "missione" posta nelle nostre mani. Tutti, individualmente e come realtà ecclesiali, come parrocchia... siamo chiamati a questo, tutti abbiamo l’onore e la responsabilità di annunciare e testimoniare nel mondo di oggi e nel nostro ambiente di vita, l’amore di Dio e la salvezza di Cristo e il senso della vita che Lui ci dona e ci garantisce in terra e per l’eternità. Qui è il nostro impegno nella formazione e nella catechesi ai ragazzi e ai più grandi, nell’animazione dei gruppi parrocchiali, nella preparazione dei fidanzati al Matrimonio, nell’esperienza degli incontri dei gruppi di genitori e delle giovani coppie, nei vari inviti rivolti sempre a tutti... Certamente il campo della nostra missione è sempre grande davanti a noi, siamo sempre di più interpellati per offrire l’annuncio e la testimonianza di Cristo Signore al mondo dei giovani e delle famiglie, nei campi della povertà e dell’emarginazione, verso quanti vivono in mezzo a noi, provenienti da altre nazioni o sono di altre religioni e nei campi della vita sociale e politica, ricordando quanto ci dice il magistero della Chiesa: "la politica è una forma esigente di carità e di giustizia". In questo spirito di comunione e di missione acquista pieno significato la presenza di Maria SS. nel giorno di Pentecoste. A ciascuno di noi e all’intera comunità parrocchiale spetta pregare la Vergine Santa, lasciarci guidare da Lei, Regina della Pace, e con la forza dello Spirito Santo essere disponibili e generosi in questo cammino di fede, di unità, di evangelizzazione, di testimonianza. |