Omelia (02-06-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Tb 2,14 Dalla Parola del giorno "Tobi rimase saldo nel timore di Dio e rese grazie al Signore tutti i giorni della sua vita." Come vivere questa Parola? Tobi, nonostante il severo divieto del re, continua a dar sepoltura ai suoi connazionali, vittime della violenza. Gli stessi parenti e vicini lo irridono, non riuscendo a capire perché si esponga tanto. Più volte, infatti ha rischiato di essere messo a morte, ma per lui la legge di Dio e l’amore per la sua patria sono più forti di tutto. Ci si attenderebbe che Dio lo prendesse sotto la sua particolare protezione, mettendolo al sicuro da eventi negativi. E invece, proprio a lui, e per si più dopo un ennesimo atto di carità, tocca la sventura di diventare cieco. La cosa viene notata e sottolineata negativamente da chi lo circonda: "Dov’è la tua speranza per la quale facevi elemosine e seppellivi i morti?. Una spina nella carne che rende ancor più penosa la già terribile prova. Tobi è immerso nel buio più totale: quello dovuto alla sua cecità e quello proveniente dalla cecità di chi gli vive accanto. La prova è totale! In questo abisso di amarezza e di dolore, rifulge più limpida che mai la sua fede. Non solo non impreca, non pone domande al cielo, non si ribella, ma "rende grazie al Signore". Siamo ai vertici della fede. Altro che un Dio tappabuchi, a cui ricorrere nei momenti di difficoltà! Questo è credere, senza bisogno di ulteriori prove, che Dio è amore. Credere che, comunque vadano le cose, dietro c’è una mai smentita volontà di salvezza. Fidarsi e affidarsi con gioiosa riconoscenza. Oggi, nella mia pausa contemplativa, passerò il tempo a rendere grazie al Signore, senza neppure nominare i tanti motivi che lo giustificano: sono solo la punta dell’iceberg. Grazie, grazie Signore, per quello che sei per me. La voce di una grande mistica Tutto sarà bene, e tutto sarà bene, ed ogni sorta di cosa sarà bene. Giuliana di Norwich |