Omelia (07-06-2009)
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COMMENTO ALLE LETTURE
a cura di don Gerardo Antonazzo

La profondità del Mistero chiede la semplicità dello sguardo: la contemplazione del cuore accompagna il credente nella "visione di Dio".
Non saranno, dunque, le nostre logiche a scandagliare le vie di Dio, ma piuttosto l’intensità della sua luce ad illuminare la nostra ricerca.
Non è un Dio lontano dalla storia dell’uomo: anzi la storia diventa riflesso e svelamento della sua identità: "Il Signore è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra" (I Lett.).
È nella storia, infatti, che l’uomo coglie il movimento discendente della Trinità: riconosce e accoglie il "venire" di Dio-Amore a lui, un "incarnarsi" della sua parola e della sua azione nelle pieghe delle vicende umane miserevoli: "Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Vangelo).
Dio invita Mosè a farsi portavoce presso il popolo della Sua prossimità, perché il popolo si arrenda alla meraviglia e allo stupore.
"Yhwh" è voce del verbo Amare: "Io sono colui che sono", è il nome "verbale" di Dio che coniuga il dinamismo e l’efficacia del suo Amore. L’esistere di Dio coincide perfettamente con il suo pro-esistere, un essere a favore di qualcun altro, verso il quale compie azioni prodigiose di bontà, di misericordia e di soccorso. La rivelazione dell’Amore di Dio è graduale; attraversa tutto il processo biblico della Parola, manifestando con sempre più evidenza che tutte le parole della rivelazione biblica vanno a condensarsi nell’unica grande verità: Deus caritas est!
La rivelazione di Dio si cristallizza definitivamente e totalmente nella realtà dell’Amore. Solo l’Amore può "definire" Dio! E prima di dire che Dio è capace di amare l’uomo, era indispensabile che la Bibbia ci facesse scoprire che Dio è in se stesso Amore, e proprio per questo non può essere "solitudine", bensì comunione trinitaria.
La rivelazione della Trinità provoca il movimento ascendente dell’uomo verso l’Amore: "Abbà, Padre!".
Se Dio è Amore, ha bisogno di un cuore in grado di riconoscerlo; l’accoglienza della Verità dell’Amore ha bisogno di questa profonda sintonia tra il suo Amore e il cuore dell’uomo. "Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio" (Ez 11,19-21).
Gesù, nella notte di Nicodemo, porta la luce dell’amore del Padre: "Dio ha tanto amato il mondo...". Quella notte non sarà più notte nella misura in cui la fede spalanca il cuore di Nicodemo alla rivelazione dell’Amore. Papa Benedetto XVI, durante la Veglia di Pentecoste del 3 giugno 2006, ha affermato: "In Gesù Cristo Dio stesso si è fatto uomo e ci ha concesso, per così dire, di gettare uno sguardo nell'intimità di Dio stesso. E lì vediamo una cosa del tutto inaspettata: in Dio esiste un Io e un Tu. Il Dio misterioso e lontano non è un'infinita solitudine, Egli è un evento di amore. Se dallo sguardo sulla creazione pensiamo di poter intravedere lo Spirito Creatore, Dio stesso, quasi come matematica creativa, come potere che plasma le leggi del mondo e il loro ordine e poi, però, anche come bellezza – adesso veniamo a sapere: lo Spirito Creatore ha un cuore. Egli è Amore. Esiste il Figlio che parla col Padre. Ed ambedue sono una cosa sola nello Spirito che è, per così dire, l'atmosfera del donare e dell'amare che fa di loro un unico Dio. Questa unità di amore, che è Dio, è un'unità molto più sublime di quanto potrebbe essere l'unità di un'ultima particella indivisibile. Proprio il Dio trino è il solo unico Dio".
È il mistero dell’Amore che solo Dio sa coniugare perfettamente al plurale, ecco perché il suo essere Amore coincide con il suo essere Trinità; "Dio è Amore... Queste parole della Prima Lettera di S. Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l’immagine cristiana di Dio, e anche la conseguente immagine dell’uomo e del suo cammino... L’amore di Dio per noi è questione fondamentale per la vita e pone domande decisive su chi è Dio e chi siamo noi" (Benedetto XVI, Deus caritas est, 1).
Tutta la nostra vita cristiana deve diventare trasparenza e riflesso dell’Amore della Trinità.
"Se vedi la carità, vedi la Trinità" (S. Agostino). L’amore di Dio è un amore perfetto, puro, gratuito e totale: "Dio ama, e questo suo amore può essere qualificato senz’altro come eros, che tuttavia è anche e totalmente agape...viene donato del tutto gratuitamente, è amore che perdona, è talmente grande da rivolgere Dio contro se stesso" ((Benedetto XVI, Deus caritas est, 9-10).