Omelia (07-06-2009)
padre Paul Devreux
Commento Matteo 28,16-20

Dio è Amore e comunione, e l’amore esige una circolarità. Forse questo è il motivo per cui Dio ha voluto rivelarsi trino. Da soli è difficile rappresentare l’amore. Non sappiamo se Dio è solo Trinità, ma questo è ciò che ha considerato utile rivelarci, e il frutto visibile dell’amore Trinitario è la creazione.

La trinità, più che capita, va vissuta, perché rappresenta un modello, uno stile di vita al quale siamo tutti chiamati. Trinitaria deve essere la nostra vita e la nostra preghiera; la vita che è bella quando faccio qualcosa di utile per gli altri o con gli altri, e la preghiera che deve riguardare principalmente i bisogni degli altri, sperando che altri preghino per me.
Camminare su questa strada corrisponde al mettere in pratica il comandamento dell’amore.

Cosa c’è di più bello di una famiglia unita, di un paese dove ognuno cerca di fare il suo dovere; la solitudine è contro natura, siamo fatti per la comunione, che è la dimensione Trinitaria.

Sappiamo che mettere insieme gli uomini e farne un corpo solo e un anima sola è un miracolo più grande di tutti quelli che ha fatto Gesù, ma comunque provarci è meglio che rinunciarci.

Pensiamo anche alla politica e alle votazioni: pa volontà di servire il bene comune facendo politica è lodevole, e il segno che voglio fare un servizio, che non parlo male degli altri che come me hanno questo desiderio, ma che piuttosto provo a stimarli come desidero essere stimato io. Ci deve essere una competizione sana, dove ognuno esprime le proprie idee, per poi pregare il Signore affinché vengano scelte le idee migliori, che non sono per forza le mie.

Gesù fa una promessa dicendoci che sarà sempre con noi, per sostenerci in ogni sforzo che facciamo per creare e alimentare la comunione. Chiediamogli di aumentare la nostra fede e fiducia nel fatto che la Chiesa e il mondo sono nelle sue mani più di quanto riusciamo a credere.