Omelia (07-06-2009)
LaParrocchia.it
Una missione concreta

In questa domenica dedicata alla Santissima Trinità, la liturgia, con la proclamazione di questo brano evangelico, ci immette in un discorso fondato sostanzialmente sulla concretezza della missione ecclesiale... ci fa stare con i piedi per terra.
Per cui siamo chiamati a non disquisire teoricamente sulla Trinità, ma più che altro a "rimboccarci le maniche" per farLa conoscere al mondo intero.
L'episodio evangelico descritto con maestria dall'evangelista Matteo ci presenta il Risorto, durante la sua l'ultima apparizione, nell'atto di conferire l'incarico missionario agli Undici Apostoli. Tale incarico è segnato principalmente da quattro verbi che caratterizzano sia l'essere missionario sia l'essere chiesa: andare; fare discepoli; battezzare; insegnare.
Andare... All'inizio di ogni attività missionaria o mandato ecclesiale ci deve essere movimento, dinamismo, voglia di fare, gioia nel voler collaborare con il Signore per la realizzazione del progetto di Dio. Non si può pensare di essere chiesa e stare fermi, inerti, aspettare che gli altri vengano, stare chiusi nel proprio guscio. All'interno della chiesa non c'è posto per la comodità. Ma ciò che caratterizza l'atteggiamento missionario è una "uscita" verso... un andare a trovare la gente... un cercare(rsi) il lavoro.... L'andare presuppone un partire senza riserve e pregiudizi e soprattutto senza paure o timori di qualsiasi genere. Elemento caratterizzante dell'andare è la fiducia incondizionata nella provvidenza di Dio. Nell'attività missionaria o apostolica non bisogna fare calcoli, ma è necessaria tanta preghiera e la consapevolezza che Dio provvederà ad ogni nostra esigenza... perché "Dio è Amore".
Fare discepoli... Questo verbo dice come la comunità si costruisce solo ed esclusivamente attorno all'insegnamento di Gesù. Infatti compito primario della chiesa è trasmettere ciò che Gesù ha detto e ha fatto... la finalità di tutta questa evangelizzazione è consentire agli uomini una maggiore dimestichezza e una più profonda familiarità con ciò che Gesù ci ha lasciato. Inoltre l'insegnamento è orientato alla scoperta della volontà di Dio e all'osservanza della stessa. Si può dire che unitarietà e dedizione sincera all'insegnamento sono garanzia di trasmissione fedele del "Deposito della Fede" che la Chiesa è chiamata gelosamente a custodire. Se l'attività del "fare discepoli" viene assunta come impegno e fine della nostra opera di evangelizzazione, si apre la strada che porta alla salvezza e si spalancano, come per incanto, le porte che introducono alla piena comunione Trinitaria.
Battezzandoli nel Nome... Il testo dice come l'azione della chiesa non è mirata a fare proseliti. Ma scopo fondamentale è l'istruire le persone e metterli nella condizione di fare una scelta sensata e convinta. Non ci può essere battesimo - immersione nell'amore di Dio - senza conoscenza di Dio. Dobbiamo ripensare a come, nella maggior parte dei casi, si arriva ai sacramenti. Provoca sconforto vedere come sono trattati i sacramenti e la delusione aumenta quando alcune volte anche i pastori delle comunità sono compiacenti e avvalorano il criterio della superficialità. Il sacramento, in modo particolare il battesimo, dice che apparteniamo a Qualcuno... siamo battezzati Nel Nome di... Questa dicitura dice come si entra in un legame indissolubile e in una appartenenza reciproca tanto da formare, come membra, un unico corpo... il cui Capo è il Risorto.
Insegnando... Se il fare discepoli è una proposizione dei valori e del contenuto della fede. Il secondo insegnamento è legato alla trasmissione di ciò che l'apostolo, testimone oculare, ha vissuto. In questa fase emerge tutta l'esperienza personale e tutto il valore della sequela e di come si può raggiungere effettivamente e realmente la salvezza. La vita non ha solo bisogno di ideali, ma prima degli ideali ci deve essere il Reale... per i battezzati gli ideali devono essere vissuti e collocati nella realtà del Risorto... in questo modo diventano elementi che aiutano il cammino della vita e non verità assolute a cui la vita tende. Ecco io... Non è il desiderio di chi ha nostalgia di un certo ambiente, ma è la volontà di Gesù di volersi annidare negli intrecci della storia, nel voler irrorare con la forza della sua risurrezione ogni minima e piccolissima parte della vita dell'uomo e del mondo per dare vitalità a una realtà o a un sistema che è curvato su se stesso e non è aperto alla trascendenza... l'azione missionaria della chiesa deve poter realizzare questo desiderio di Gesù... che è desiderio del Padre e dello Spirito.

Commento a cura di don Alessio De Stefano