Omelia (14-06-2009)
padre Paul Devreux


Oggi festeggiamo il dono del corpo e del sangue di Cristo. Gesù ce li dona come segno della sua volontà di rimanere con noi e di aiutarci con la sua presenza fedele. Stipula con noi una nuova alleanza che possiamo paragonare a quella che ci dovrebbe essere tra parenti. Ci nutre con il suo corpo presente nell'eucaristia, ma anche dicendoci: "Fate questo in memoria di me", fate questo! Fate esperienza di condivisione del pane, di tutto ciò che vi serve per vivere. Fate, in memoria di me, tutto ciò che ho fatto io, e io sarò sempre con voi, condividendo le vostre azioni, i vostri pensieri e difficoltà. Sarete miei discepoli se farete così, se osserverete il comandamento dell'amore.

Nutrirsi del suo corpo non è una realtà magica; non basta andare a messa e fare la comunione per poter dire che mi sto nutrendo del suo corpo, sarebbe come recitare il Padre nostro senza impegnarsi affinché venga il suo regno. Andare a messa, alzarsi e venire in mezzo all'assemblea per chiedere e ricevere l'eucaristia è un messaggio, è un modo concreto per dire a tutti e a me stesso che desidero ricevere il suo corpo e vivere in comunione con lui durante la messa e durante la settimana, esercitandomi nella carità.

L'eucaristia è il pranzo di una fraternità, che segna l'inizio di una settimana vissuta in memoria di Lui, e di tutto ciò che ci ha insegnato, affinché sia sempre presente in mezzo a noi; è il luogo dove si annuncia una condivisione di tutte le risorse della terra tra i figli dell'unico Padre. Gesù Cristo è il pane per un mondo nuovo. Lui ci dona tutto se stesso affinché possiamo diventare il suo corpo vivo nel mondo in cui viviamo.