Omelia (21-06-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Marco 4,39-40 Dalla Parola del giorno Gesù, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?" Come vivere questa Parola? Al centro della scena drammatica del vangelo di oggi c’è la persona di Gesù, che però sembra restare del tutto indifferente: dorme tranquillo a poppa. Gesù stesso aveva invitato i suoi discepoli a salire in barca per raggiungere la riva opposta del lago. Ed essi, avendo Gesù sulla loro barca prendono il largo. Ma presto si scatena la tempesta mentre Gesù dorme. Tutto sembra perduto! La tentazione, la prova non possono essere perdizione se Gesù è nella barca della nostra vita. Però solo se, facendone esperienza, gridiamo a Gesù il nostro smarrimento, la nostra debolezza, ‘destiamo’ la sua onnipotenza. Ricordiamo il grido del salmo: "Svegliati, perché dormi, Signore?"(Sl.44,24). La preghiera animata da una vera fede ha proprio questa forza di risvegliare la potenza di Dio. "Dov’è la vostra fede?". Come se dicesse: non sapete che proprio là dove fate esperienza del vostro sentirvi miseri e perduti, se avete il coraggio di fidarvi totalmente, proprio là è il luogo ove si desta l’onnipotenza liberatrice del Signore? Proprio quando la barca fa acqua e Dio sembra assente, proprio allora la fede lo risveglia a vostra salvezza. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò: Chi è per me Gesù? Con la mia fede sono pronto a destarlo dal ‘silenzio’ nel quale a volte lo relego? Nell’angoscia ho gridato a te, o Signore! Tu mi hai liberato. Hai cambiato il mio lamento in danza! Le parole di un martire di oggi Perché ho esitato di nuovo? Eppure, senza averti visto, ti ho amato. Frère R. Schutz |