Omelia (25-06-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 7,21

Dalla Parola del giorno
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

Come vivere questa Parola?
La fedeltà alla parola di Dio è il criterio discriminante in ordine alla salvezza. Solo se faccio quello che Gesù ha detto e mi dice nel suo vangelo, io permetto allo Spirito Santo di azionare in me la forza salvifica del mistero di Gesù crocifisso e risorto. Il pericolo di un vero cammino di fede sono gli accomodanti sentieri di una religiosità addobbata di tante parole pie e inconsistenti preghiere con le quali il fedele crede di potersi esimere da quella fede che è tale solo se "è operante nella carità".
Fare la volontà del Padre è appunto l’impegno perseverante e lieto ad ascoltare la parola di Dio di ogni giorno e a tradurla in vita. Certe esistenze (che pure si dicono cristiane) sono sempre in balia di tanti venti che operano confusione nel cuore e inconsistenza nelle scelte di vita.
Gesù, proseguendo nel suo dire, ha un paragone molto efficace al riguardo: quello della casa.
La casa costruita sulla roccia è l’immagine di chi vive le sue giornate sull’insegnamento della Parola di Dio e dunque in conformità a quello che vuole il Padre. Quella costruita sulla sabbia è indicativa di chi non persevera nell’ascolto e nella pratica della Parola e, perciò, quando arriva il maltempo delle avversità, va in rovina.
Proprio alle due case, visualizzate in pausa contemplativa, voglio pensare oggi, confrontando con esse le mie scelte di vita.
In definitiva ho da chiedermi: Sto vivendo come il Padre vuole su indicazioni di vangelo, oppure cerco sempre straducole di comodo e di compromesso?

Signore, dammi un cuore aperto al vangelo, una volontà salda nel vangelo, decisioni coraggiose di vangelo. E dilatami in un abbandono sereno alla volontà del Padre e alla sua fedeltà.

Le parole di un dottore della Chiesa
Gesù, nostro Signore, stabilí non una sottile linea divisoria, ma una gran differenza non già tra gli uditori delle sue parole e coloro che non l'ascoltano, ma proprio tra coloro che l'ascoltano [...]. Ascoltare quelle parole significa edificare. In questo sono alla pari gli uni e gli altri, ma nel mettere o non mettere in pratica ciò che ascoltano sono tanto diversi, quanto un edificio basato sulla solidità della roccia è diverso da quello che, privo di fondamenta, è travolto dalla facile mobilità dell'arena.
Agostino