Omelia (26-06-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gen 17,1-3 Dalla Parola del giorno Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso." Come vivere questa Parola? È un momento importante nella storia della salvezza. Dio promette a un uomo quasi centenario la sua prossimità, il suo aiuto; in una parola stringe con lui un’alleanza che concretamente si esprimerà rendendo Sara (sua moglie anch’essa di età assai avanzata) capace di dargli un figlio: quell’Isacco da cui discenderanno ‘moltitudini’. Ora interessa quel che Dio chiede ad Abramo un giorno lontano e anche a noi, oggi. Gli chiede non una fatica immane ma di camminare alla sua presenza con cuore e vita integra, cioè capace di scegliere ciò che è giusto e secondo il volere di Dio. L’alleanza di Dio con Abramo, la sua alleanza che diventa il filo d’oro della storia della salvezza si salda a un’ingiunzione che, lo comprendiamo, è tutta a favore dell’uomo! Camminare, infatti, nella consapevolezza che Dio è con me su ogni mia strada, mi mette al riparo di quel senso di sconforto che attanaglia spesso il cuore di chi è solo. Camminare credendo nella presenza di un Dio che per amore mi ha creato e con amore vede e provvede all’evolversi della mia vita in adesione al progetto del Padre, mi dà forza e coraggio. Camminare sotto, lo sguardo di uno che non solo mi ha voluto, ma mi ha talmente amato da darmi il suo Figlio Gesù, che mi salva attraverso il suo mistero pasquale, è vittoria sul pessimismo e sul male. Se Dio è il mio alleato, con la sua forza realizzerò integrità di vita e nelle sue promesse riposerà il mio cuore. Nella mia pausa contemplativa mi propongo questo che sembra ma non è un gioco di parole: "presente al Presente nel presente". Come dire: sii consapevole del Dio presente nel momento che stai vivendo. È un segreto per rendere integro il tuo vivere con un cuore di pace. Signore, dammi di rientrare spesso in me per essere consapevole che non sono solo ma vivo alla tua presenza di amore. Le parole di un dottore della Chiesa Poiché l'anima non ha nulla da sé, tutto ciò che ha lo ha da Dio. Restando nel suo ordine, essa vive solo per la presenza di Dio nello spirito e nella coscienza; così si raccoglie nel suo più profondo. Ma l'innalzarsi per albagia è per essa un uscire all'esterno, per non dire uno svuotarsi, un progressivo diminuire. L'uscire all'esterno, che altro è, se non rinunciare alla propria interiorità, cioè allontanarsi da Dio, non in senso locale, ma in senso spirituale? S. Agostino |