Omelia (28-06-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura." Come vivere questa Parola? Il brano, tratto dall’Antico testamento più precisamente dal libro della Sapienza, si apre come una fanfara di vittoria su tutte le posizioni pessimistiche circa il perché della morte e il suo imperversare nel mondo. Dice: "Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi". Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza. Già nella Genesi, in apertura dei libri sacri, è detta quella verità fondamentale che qui ricompare: Dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, a immagine cioè della sua natura. Non è così del cane, del gatto e del cavallo! C’è un salto enorme dal regno animale a quello dell’uomo. E il salto sta proprio in questo: noi siamo sostanzialmente dei chiamati a vivere sempre. E la nostra "sorella morte corporale" (a dirla come S. Francesco) è momentanea. La vittoria è la vita eterna. Non solo "Dio non gode per la rovina dei viventi" ma ha posto le sue creature ‘sane’ nel mondo,"senza veleno di morte perché la giustizia è immortale". Scatta subito l’obiezione: allora perché tanto male, tanto dolore, tanto morire? Non solo il demonio ma lo scatenamento delle forze dell’ego, conducono a morte. Oggi, domenica, si pensi a quanti morti sulle strade per folle, incontrollata brama di superare nella corsa quanti sono in viaggio come noi. La morte e ogni genere di male siamo noi a procuracela. Noi con una libertà che Dio ha rispettato fin dal primo giorno in cui creò l’uomo e la donna. Oggi mi lascio interpellare sull’uso che faccio della mia libertà e soprattutto mi riconfermo nella mia fede nei riguardi di un mondo che, in sé, è pieno di vita, positività, bellezza.. Grazie, Signore! Ti contemplo e adoro fin dentro i petali di un fiore! La voce di un testimone Che incanto, Signore! - che le tue creature che hai creato con le tue mani - gli uccelli e il vento - trasportino da pianta in pianta da albero ad albero i semi di amore e pace. Hèlder Camara |