Omelia (05-07-2009)
don Remigio Menegatti
I nostri occhi sono rivolti al Signore

PREGHIERA DI COLLETTA
O Padre, togli il velo dai nostri occhi e donaci la luce dello Spirito, perché sappiamo riconoscere la tua gloria nell'umiliazione del tuo Figlio e nella nostra infermità umana sperimentiamo la potenza della sua risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, ...

Togli il velo dai nostri occhi e donaci la luce dello Spirito
Uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. il profeta, e così ogni credente, arriva alla fede e all’annuncio di essa per dono di Dio, che lo libera da quanto può impedire una vera visione di questa grazia che viene dall’alto.
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua. Non tutti riconoscono il dono del profeta – quello che ha ricevuto da Dio e che lui è un grazia per altri – e si oppongono, spesso dimenticando che uno di loro possa ricevere lo Spirito per la profezia, a favore di tutti.
Sono consapevole che Dio opera ancora, anche attraverso i "profeti" che vivono accanto a me? Mi lascio mettere in discussione da loro, provocare dalle loro parole e dai gesti che operano nella fedeltà di Dio?

Sappiamo riconoscere la tua gloria nell’umiliazione del tuo Figlio
Si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me. Se non si comprende il dono, risulta ovvio contrapporsi a colui che appare come un ciarlatano, manifestando di avere un cuore incapace di comprendere l’intervento di Dio che sempre opera; si risulta di conseguenza figli testardi e dal cuore indurito chiusi in se stessi, incapaci di aprirsi alla grazia.
Si mise a insegnare nella sinagoga. Se ogni profeta è dono di Dio, tanto più lo è il Figlio, la Parola vivente del Padre, divenuto uomo; Gesù segue la strada più normale della predicazione nella sinagoga, suscitando in alcuni lo stupore, infatti molti, ascoltando, rimanevano stupiti ma sperimentando anche la barriera che essi stessi innalzano davanti a lui, dato che credono di conoscerlo così bene da non potersi smuovere alle sue parole e obiettando: Non è costui il falegname quindi un uomo come noi? Tutto ciò era per loro motivo di scandalo come un sasso che impedisce di camminare speditamente sulla strada della fede.
La Parola che ascolto riesce a smuovere la mia fede? Rischio di dire "so tutto di Gesù" e non mi lascio convertire?

Nella nostra infermità umana sperimentiamo la potenza della sua risurrezione
Sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Il profeta spera che prima o poi il popolo a cui è mandato riconosca il dono di Dio e si lasci coinvolgere, superando la barriera di incomprensione e diffidenza.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando e anche Gesù non smette di annunciare la salvezza, sfruttando il rifiuto come occasione per allargare il raggio di azione, uscendo di fatto dal territorio del suo popolo. Anche se le tenebre si oppongono, non possono spegnere la luce, in attesa della Pasqua, piena manifestazione del dono di Dio.
Gesù è lui la buona notizia di Dio, il suo principale messaggero; mi lascio coinvolgere dall’ascolto del Vangelo domenicale? Quale incidenza ha sulla mia vita quotidiana? Riesco a passare dall’ascolto alla fede?

PREGHIERA CONCLUSIVA
Padre, nel tuo Figlio fatto uomo riconosciamo il tuo dono più grande. In lui ci hai detto tutto e ci hai dato tutto, anche se ai nostri occhi appare umiliato e incompreso. Abbiamo bisogno della luce dello Spirito per riconoscere nel "figlio del falegname" di Nazaret l’Unigenito che ci ha fatto scoprire che anche noi siamo tuoi figli; con lui e con tutti fratelli nella fede possiamo pregarti come Padre nostro che sei nei cieli...