Omelia (12-07-2009) |
don Remigio Menegatti |
Mostraci, Signore, la tua misericordia PREGHIERA DI COLLETTA Donaci, o Padre, di non avere nulla di più caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore e la vera dignità dell'uomo; colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Donaci, o Padre, di non avere nulla di più caro del tuo Figlio A Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno. Amasìa è preoccupato della tranquillità del popolo e presenta il diritto di avere oracoli a favore della sua linea di azione; Amos non si ferma di fronte a questa ingiunzione: per conta solo servire il Signore, annunciano quello che piace a Dio anche se questo dispiace al potere religioso o politico. Non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. Anche i discepoli di Gesù non possono far affidamento su null’altro che non sia il Signore da cui sono scelti e mandati, con libertà assoluta e totale fiducia in Dio. Oltre che la povertà, si sottolinea la piena libertà, che nasce nell’affidarsi in Dio. Mi metto a servizio di Dio in piena libertà, e con la fiducia nella Provvidenza del Padre che non abbandona i suoi "profeti"? Rivela al mondo il mistero del tuo amore e la vera dignità dell’uomo Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Non ci sono profeti per discendenza umana, e neppure "di professione", stipendiati dal potere che vuole essere rassicurato da oracoli condizionati da scelte umane. Proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. E’ Dio solo che indica la linea di azione al suo messaggero, come pure il contenuto del messaggio. Il profeta gode solo del potere che gli viene dal Signore, e può operare con la sua stessa forza e potenza per liberare il mondo dal male, così che l’uomo possa rispondere pienamente alla vocazione d’amore che Dio gli offre. Avverto la chiamata di Dio – da quella battesimale a qualsiasi altra successiva – come un segno di amore e di fiducia di Dio nei miei confronti? Mi fido di Dio? Lo seguo con e per amore? Colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele. La profezia, come ogni altro ministero, ha la sua origine solo nella libertà di Dio che si rivolge alle sue creature. Il profeta è a servizio di Dio e di coloro a cui è mandato. Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. Gesù aveva chiamato alcuni a seguirlo, li aveva educati e resi capaci di prendere un giorno il suo posto e continuare la missione che trova la sua origine ultima unicamente in Dio, il Padre che manda il suo Figlio. Lo Spirito è la vera forza della missione, la potenza di cui godono i profeti; potenza che viene dall’Altissimo perché la salvezza raggiunga ogni uomo chiamato a diventare figlio di Dio La Cresima mi rende testimone di Dio; lo Spirito mi consacra per portare il suo Regno nel mondo. Come vivo questo sacramento? È una forza per me, oppure risulta "dimenticato", come una passaggio legato all’infanzia? PREGHIERA CONCLUSIVA Padre, tu hai mandato il tuo Figlio per farci conoscere il tuo amore infinito. Ora il tuo Cristo manda anche noi perché continuiamo la sua missione per la salvezza di ogni uomo e donna. Donaci lo Spirito perché ci renda pienamente disponibili a seguire il Signore Gesù e far conoscere a tutti i fratelli che tu li ami e perché possano invocarti come Padre nostro che sei nei cieli... |