Omelia (26-07-2009)
don Remigio Menegatti
Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente

PREGHIERA DI COLLETTA
O Padre, che nella Pasqua domenicale ci chiami a condividere il pane vivo disceso dal cielo, aiutaci a spezzare nella carità di Cristo anche il pane terreno, perché sia saziata ogni fame del corpo e dello spirito. Per il nostro Signore...

Nella Pasqua domenicale ci chiami a condividere il pane vivo disceso dal cielo
Portò pane di primizie all’uomo di Dio. Da sempre uno dei modi per ringraziare dei doni ricevuti è quello di condividerli: il sacrificio – offerta a Dio – delle primizie esprime la riconoscenza che mette in evidenza il ruolo di Dio nella vita delle persone.
Lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. E’ un primo seme della fede che Gesù coltiva attraverso segni e parole, per portare le folle a diventare discepoli e lodare il Padre.
Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede... Troviamo la stessa espressione nella cena pasquale, che viene ripetuta nella celebrazione eucaristica; in essa, alla domenica, la comunità ringrazia Dio offrendo pane e vino, continuando il gesto di Gesù.
«Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!» La fede in Gesù e in chi lo ha mandato è uno dei frutti della Pasqua, anche quella settimanale.
Come vivo la "Pasqua settimanale"? Parola e Pane sono nutrimento per la mia vita di fede?

Spezzare nella carità di Cristo anche il pane terrano
Dallo da mangiare alla gente. Non si separa il culto a Dio con la condivisione dei suoi doni con il prossimo; i profeti richiamano che sacrificio gradito a Dio è l’amore concreto per chi è affamato e in ogni altra situazione di disagio fisico e morale...
«Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova. Gesù vuole portare i discepoli a sperimentare il dono, coinvolgendoli nel suo stile di servizio.
«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?» Un ragazzo generoso diventa modello del discepolo: mette a disposizione quel poco che ha, fidandosi di chi può fare cose grandi.
Mi fido di Dio, offro a lui quelle capacità che vengono da lui e possono essere un tesoro prezioso per tanti altri, e per me occasione di assomigliare allo stile di Gesù?

Saziata ogni fame del corpo e dello spirito
Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore. Avanzare il pane appare come segno dell’abbondanza del dono di Dio, e segnale che aiuta a chiedersi l’origine ultima di questa ricchezza di doni.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri. Ancora una volta i discepoli, coinvolti nel gesto di raccogliere il pane avanzato verificano di persona l’abbondanza del dono di Dio, superando quella che era – e può essere sempre per noi – l’ansia del discepolo troppo preoccupato di "far quadrare i conti" con le sue sole forze umane. Dio sa meravigliare chi lo segue, se questi si lascia condurre da lui
Mi fido di Dio e collaboro con lui? Oppure vivo l’ansia come se tutto dipendesse solo da me, o la passività di chi attende che solo al Signore competa di risolvere i problemi di tanti fratelli?

PREGHIERA CONCLUSIVA
Padre, il tuo Figlio, Pane vivo sceso dal cielo, ha bisogno anche dei nostri pochi pani per sfamare il desiderio che tanta gente sente in cuore. Desiderio di essere figli nutriti dal Padre, capaci di condividere i suoi doni così che, beneficati da te, tanti possano riconoscerti e invocarti come Padre nostro che sei nei cieli...