Omelia (26-07-2009) |
padre Mimmo Castiglione |
Oggi picnic! Al mare di Galilea, Gesù Pastore premuroso e Profeta messianico, prepara la tavola, il banchetto, per quanti hanno fame e sete interiore! Sulla collina erba abbondante. È primavera! Festa di Pasqua! La seconda giovannea, quella dei pani, dopo quella della purificazione del tempio di Gerusalemme. Anticipazione e preludio della terza, di quanto avverrà nell’Ultima Cena, che degli altri sette segni è compimento! Davanti al mare, che tanto mi ricorda! Che folla! Perché ti segue?! Per i miracoli che compi! I segni il cui significato rimanda ad altro, oltre! A quanti bisogni vai incontro! Tanta gente soffre nel mondo! Ci fossi ancora! Col corpo, intendo. Sapremmo almeno dove andare. Non potresti sfuggire allora, alle richieste. Per condurci ad altra fame. E con Pietro infine alla risposta: Signore dove andiamo?! Sulla montagna. Memoria d’altre alture! Sali sul monte, come Mosè. Momento solenne, importante! Seduto poi con i tuoi, Maestro accorto scruti, come un regnante, prevedi, provochi e disponi. T’apri un varco nei cuori dei discepoli domandando l’intervento. A Filippo pessimista chiedi sul da farsi, ma tu hai già deciso. Andrea invece ottimista informa d’un ragazzo, che mette a disposizione ciò che possiede, generoso a lasciare andare le sue cose: il pesce ed il pane! Lo stesso cibo con cui nutrirai i tuoi da risorto al lago. Impressiona la consegna del giovane che spera, intravede. Ha visto e letto bene i segni, il Maestro non è solo taumaturgo. Niente chiusure. Bisogna aprirsi al mondo, affrontando fatica. È vocazione! Seduti! Ancora? Stavolta tutti! Molta l’erba intorno, e quindi? Momento importante della tua manifestazione, che esige una risposta adesso: la fede! Il pascolo è ameno. Gesù, ringrazi. E poi distribuzione! E poi ancora ognuno condivide. E succede Provvidenza! Accade il miracolo, il segno! Quando la povertà è messa a disposizione servendo la condivisione, arricchisce! Sovrabbondanza! Che sproporzione! Il poco spartito che diventa tanto. Tutti sfamati. No, niente rifiuti! Nessuno vada perduto! Si raccolgono i pezzi avanzati, che non sono le briciole della mensa del ricco Epulone. Serviranno dopo, i pani spezzati, quando s’avrà di nuovo fame e desiderio d’esser saziati, della manna di Mosè dal cielo, del pane d’Eliseo, del Cibo imperituro che nella passione sminuzzato è stato e mai finisce! I Dodici, la Chiesa, lo renderà sempre presente. Miracolo perenne! Misericordia e compassione per quanti erranti, dispersi, nel mondo senza <>pastore vagano, dimessi! È bastato questo per riconoscerti profeta e poi a seguire l’incoronazione! E tu che fai Gesù? Tu fuggi! Per evitar l’equivoco e la ribellione. Di quanti vogliono assoggettarti ai loro bisogni, ai loro voleri, ed esercitar potere! Dove? In montagna. Ancora! Solo, lontano dal clamore, dal plauso e dal rumore, dall’entusiasmo facile e dalle illusioni. Abituato come sei a scovar l’inganno. Chissà che delusione, per i tuoi discepoli e per i tuoi sostenitori, ed anche tanta incomprensione! PREGHIERA Pietà o Padre buono, solo quanto m’avanza regalo ai poveri, e cioè niente! Pietà Gesù, se mi compiaccio quando fai miracoli calcolando quanto a me ne viene! Pietà Signore Gesù, per tutte le volte che riconoscendoti profeta, ti voglio re alla mia maniera. Pietà o Dio, della mia mancanza di fede, per tutte le volte che non ho creduto che dal poco, visitato dalla tua bontà e dalla nostra solidarietà, dalla condivisione tu potessi operare miracoli di moltiplicazione! Pietà per tutte le volte che non lascio incontrare la mia povertà dalla tua ricchezza! |