Omelia (26-07-2009) |
padre Paul Devreux |
Gli evangelisti hanno dato molta importanza alla moltiplicazione dei pani, infatti tra tutti la raccontano sei volte. E' anche importante ricordare che anche Eliseo lo fece, come abbiamo sentito nella prima lettura. Gesù vuole rivelare che lui è il pane vero, quello che dà la vita, e la moltiplicazione dei pani è un segno importante che lui ci dà per rivelarcelo. Infatti non è il miracolo in se che è importante, ma il segno che rappresenta. Per capirne il significato cominciamo col guardare a qualche dettaglio del testo. Primo dettaglio, Gesù sale sulla montagna, come Mosè, sul Sinai, quando riceve le tavole della legge da consegnare al popolo. Gesù appare come il nuovo Mosè. Secondo dettaglio: quando pensiamo a Mosè sul Sinai, vi associamo caldo, deserto e pietre, invece qui c'è molta erba! Segno che Gesù è il buon pastore, che porta il suo gregge su pascoli erbosi. Terzo segno: Gesù è il protagonista, è lui che parla, che interroga, che ordina, che distribuisce, perché è lui che dà liberamente la vita per salvare gli uomini, come farà anche durante la sua passione. Concludendo, se Gesù moltiplica i pani, è per farci capire che è lui il vero pane, il nutrimento in grado di farci vivere, tramite la parola e il pane, quindi tramite l'eucaristia. La parola è il suo insegnamento, il pane è la sua presenza che ci nutre. Segno che mi nutro di questo è che accolgo la proposta di portare avanti il comandamento dell'amore che si concretizza con la condivisione. Per questo Gesù fa questo miracolo nel contesto di un pranzo, in cui la parola e il pane vengono condivisi da tutti, perché il cristianesimo si basa principalmente sulla condivisione. Il nostro Dio non vuole culti, ma ci educa all'amore manifestato nella condivisione e questo deve fare anche la chiesa. Alla fine Gesù scappa! Scappa perché viene travisato, perché vogliono farlo re, vedono in lui un potente che può aiutarli a risolvere i loro problemi in modo magico, ma Gesù, che predica solo l'amore e la condivisione come vie per attualizzare il suo regno qui in terra, scappa. Rifiuta di essere strumentalizzato per altre cose in cui non crede. Contempliamo questa fuga e domandiamoci se noi, con le nostre scelte e atteggiamenti di oggi lo invogliamo a stare in mezzo a noi o se anche noi lo portiamo a scappare con delle preghiere e richieste che sono in dissonanza col suo annuncio. |