Omelia (02-08-2009)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Come al solito, chi dona gratuitamente cose materiali, è da tutti esaltato, sia che galleggi nelle necessità, sia che affoghi nell’abbondanza. Non ha importanza il valore trasmesso dal messaggio, è importante la prodigalità con cui dona, la carità tramutata in soldoni, che spesso, anche se non da tutti, è considerata stoltezza.
Ciò che interessa è la donazione gratuita, il guardare indietro, che sia il pane della libertà o le cipolle della schiavitù, poco importa. Dio non guarda indietro, guarda in avanti, perché qualora si fosse voltato indietro a guardare, suo figlio non sarebbe venuto a salvarci. La nostra ingratitudine passata e futura glielo avrebbe impedito.
Guardare indietro è una prerogativa umana, a cui tutti siamo affezionati; per noi il futuro è sempre mistero e non importa che questo mistero ci venga svelato. Guardiamo indietro, con nostalgia, per celebrare i pochi avvenimenti positivi, ma solo qualche lacrima viene sprecata, per i tanti fatti negativi che colmano la nostra esistenza. La sola cosa che interessa ai più, è la pancia piena, non la libertà che ci viene data senza pagare alcun prezzo: "Fossimo morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!"
Il pane tanto agognato arriva, ma non viene riconosciuto, perché si presenta in forma diversa da quello che conosciamo: " E’ il pane che il Signore vi ha dato in cibo". Il Padre, perfetto fornaio, ci da un pane, che le nostre papille gustative, faticano ad identificare e a gustare, come alimento necessario, alla nostra vita interiore.
Come gli ebrei, nel deserto, noi cerchiamo Dio solo con i sensi. Lo cerchiamo, con fatica, nel nostro prossimo, ma Dio è dentro di noi, lo abbiamo ricevuto nel Battesimo. Seguiamo l’invito di Paolo e deponiamo " l’uomo vecchio con la condotta di prima" e rivestiamoci "dell’ uomo nuovo, creato secondo Dio". Cerchiamo, pertanto, Dio, non perché ci dia a sazietà del cibo che perisce, ma di quello che dura per la vita eterna, che ci viene elargito dal Figlio dell’uomo " che discende dal cielo e dà la vita al mondo".
Impegniamoci ad apparecchiare le nostre tavole giornaliere con questo genere di alimento che non troviamo, di certo, nei banchi del supermercato. Esso è distribuito dallo Spirito che abita in noi e che noi dimentichiamo di ospitare. "Comandò alle nubi dall’alto e apri le porte del cielo; fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo".

REVISIONE DI VITA
- Ci sentiamo, talora, messi da parte per via dei figli, che pure amiamo moltissimo anche se in maniera diversa?
- Guardiamo al futuro con gli occhi pieni di speranza nonostante il panorama che ci viene dipinto, sempre più catastrofico?
- Siamo tentati di usare Dio e la Chiesa per i nostri fini invece che servirla?