Omelia (09-08-2009)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Il Vangelo di questa domenica ci porta un ammaestramento fondamentale per la nostra vita di fede e anche per i rapporti personali e familiari.
Se facciamo attenzione alle critiche che sono rivolte a Gesù, ad ognuno di noi verrebbe da ribattere con la potenza che Gesù aveva già manifestato: come possiamo dubitare di Gesù, non abbiamo visto i miracoli?
Gesù, ancora una volta sorprende e stupisce: "Non mormorate tra di voi". La soluzione di tutti i dubbi non è nelle parole tra uomini, non è nella ricerca su questa terra, ma dice "...tutti saranno istruiti da Dio".
Dunque il dialogo deve avvenire con Dio, con il Padre. E’ Lui che ha tutte le risposte ai nostri dubbi. Dobbiamo nutrirci alla parola del Padre e Gesù è il mezzo, il pane per nutrirsi alla verità: "Io sono il pane della vita".
Come tradurre questo messaggio così forte ed originale nella vita di tutti i giorni?
A noi sembra evidente che ci si debba rivolgere e confrontare con il nostro prossimo, con i familiari, con il coniuge, come se ci si rivolgesse a loro tramite Gesù.
Può sembrare difficile e inattuabile, ma ascoltare l’altro con l’attenzione che si darebbe a Gesù, aiutarlo come si farebbe col Figlio di Dio, parlargli con dolcezza, cercare di stargli vicino.
Quanto è significativo questo modo di vedere i rapporti tra le persone nel caso della coppia: non brontolare e criticare tra di noi, non cercare gli errori nell’altro, ma rivolgersi a lui come se Gesù stesso facesse da tramite alle nostre parole.
Facendo precedere ogni nostra azione dall’ascolto della Parola, dal nutrirsi con il Pane di vita di Gesù.
Rileggiamoci le parole della lettera di San Paolo agli Efesini. Sono esattamente le parole che interpretano questo modo di essere tra di noi, figli di un unico Padre, fratelli in Cristo.
Come possiamo sperare di consolidare il "per sempre" del nostro matrimonio, della nostra vita di coppia senza il nutrimento del pane di vita?
Come Elia dobbiamo nutrirci di quel pane anche, e soprattutto, se siamo stanchi e delusi, se la fatica di vivere cancella ogni speranza. Mangiamo di quel pane e cammineremo nel Signore per quaranta giorni e quaranta notti, cioè per sempre.
E in questo senso osserviamo quanto sia profetico il versetto del Salmo: "Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia."
"Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
Queste parole devono compiere in noi il miracolo di trasformare completamente il nostro modo di rapportarci con gli altri. Altrimenti abbiamo mangiato la manna del deserto e non il Corpo di Cristo.

Per la revisione di vita:

- Quale spazio della nostra giornata abbiamo riservato per nutrirci insieme al pane di vita della Parola di Gesù?
- Come possiamo riuscire a dialogare con il coniuge, con gli altri, chiamando Gesù ad essere mediatore delle nostre parole?
- Nella vita di tutti i giorni sappiamo distinguere la "manna" che ci piove dal cielo, ma non ci dà la vita eterna, dal vero Pane di vita?

Commento a cura di Gloria e Riccardo Revello - Associazione CPM Genova