Omelia (25-05-2003)
don Nazareno Galullo (giovani)
gioia piena...o vuota?

Spesso mi chiedo: come essere cristiani davvero? Come esserlo non soltanto sul certificato? Sì, perché purtroppo in molti siamo cristiani soltanto sul certificato di battesimo, di cresima, ecc.

Il problema è DIVENTARE CRISTIANI davvero! Non si può dire: sono cristiano perché me lo hanno insegnato! Quante cose mi hanno insegnato...e non sono giuste! E così pure, chissa quante cose non mi hanno insegnato...e sono giuste..., andrebbero imparate. E tante cose andrebbero rigettate.

E allora, io sono cristiano perché mi hanno indicato la strada di Gesù, ma non è automatico il fatto di esserlo realmente, nei fatti. Gesù ci fa capire che essere cristiani è fatto di cose concrete...di cose reali, da FARE, da COMPIERE.

Tanti giovani sono scoraggiati quando devono vivere da cristiani. Diciamo che più spesso, crescendo con l'età, in tanti abbandonano quella fede "bambina", fatta di "prime comunioni", di "messa del fanciullo", perché nessuno insegna a vivere da cristiani. Al catechismo, molto frequentemente si parla di Gesù, si "imparano" le "cose della Chiesa". Ma la vita cristiana è lontana. Quanti giovani si fanno le canne...e si dicono cristiani? Quanti giovani usano male la sessualità e...si dicono cristiani? Quanti giovani sono maleducati con i genitori....e si dicono cristiani? Quanti giovani sono cristiani...e fannulloni a scuola?

In una parrocchia, un giorno, ho incontrato un ragazzo di 17 anni che aveva comprato un telefonino nuovo di zecca -mi sembra fosse un Nokia ultimo modello - da un ricettatore (uno che lo aveva rubato!). Eppure era animatore dell'ACR!!!

Essere cristiani...non è una filosofia mentale, non è un'idea bella da condividere: è vita. E la vita si vive con le gambe, con le braccia, con la mente, con la parola, nel mondo, nella scuola, in famiglia...dovunque e con chiunque!
I comandamenti di Gesù sono belli finché ci piacciono: AH com'è bello il Gesù tutto occhi dolci e zucchero! AH, com'è meno bello il Gesù che ti chiede di perdonare gli altri..., che ti chiede di porgere l'altra guancia, che ti chiede di essere costruttore di pace, che ti invita all'onestà fino alla morte, che ti chiede di amare i nemici (quelli che ti fanno del male...e continuano a fartene), che ti chiede di non rispondere al male con il male...ma con il bene, che ti chiede di amare anche chi sparla di te..., che ti chiede di accettare le sofferenze che derivano dalla verità e dall'essere suo discepolo!

I comandamenti di Gesù sono pesanti! Molto meglio sarebbe farsi una propria lista di comandamenti...diciamo....accettabili. Molto meglio apparire in un certo modo accettabile da tutti...che non "essere" ciò che realmente è giusto essere!
E questo a tutti i livelli! Anche tra noi, chiamati ad essere preti...può esserci il rischio di venderci più all'apparenza che all'essenza! Il rischio vero da correre è quello della fedeltà ai suoi comandamenti...

E i suoi comandamenti non sono soltanto quei 10 che ci hanno insegnato...perché quelli sono stati integrati da tanti altri comandamenti...
Gesù infatti ha detto: STA SCRITTO "NON UCCIDERE"...ma io vi dico: "ANCHE CHI DICE STOLTO AL PROPRIO FRATELLO È COME SE LO UCCIDESSE"!

I comandamenti di Gesù sono pesanti, ma sono per la nostra gioia. Ed anche per la sua. Gesù sa qual è la nostra sete di felicità. Tutto sommato, se tanti giovani si sballano, se tanti si perdono nelle ore piccole della notte è perché vorrebbero essere felici! Se tanti rubano è perché vorrebbero essere felici...
Ma credere che la felicità costi sacrifici...questo è difficile veramente. Gesù, se ti fidi, caro brother or sister, ti dice: segui i miei comandamenti e rimarrai nel mio amore e la tua gioia sarà piena!

E voi, siete in ricerca di una gioia vera, piena...o di "gioiucce" che durano poco? Siete per le cose "eterne" e veramente soddisfacenti...o per le cose temporanee...che però alla fine non rimangono????

Ciao.

Naza