Omelia (02-08-2009)
don Remigio Menegatti
Donaci, Signore, il pane del cielo

PREGHIERA DI COLLETTA
O Dio, che affidi al lavoro dell'uomo le immense risorse del creato, fa' che non manchi mai il pane sulla mensa di ciascuno dei tuoi figli, e risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Affidi al lavoro dell'uomo le immense risorse del creato
Eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine. La terra d'Egitto è ricca di frutti che saziano, ma in essa non matura il frutto della libertà, che ancora non è facile da apprezzare per chi solo da poco è stato liberato.
Datevi da fare non per il cibo che non dura, tutti gli uomini cercano il cibo, è una legge di vita; un cibo che può essere abbondante solo per l'impegno e l'ingegno di chi, anche con il lavoro, continua l'opera grande della creazione; non è ancora l'obiettivo ultimo del progetto di Dio, ma anche attraverso questo dono l'uomo può avvertire l'alleanza in suo favore.
Come vivo la mia collaborazione con Dio per portare a pienezza il dono della creazione? Nel mio lavoro esprimo anche solidarietà con altri, meno fortunati? Uso con saggezza la creazione?

Non manchi mai il pane sulla mensa di ciascuno dei tuoi figli
Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio"». Il dono ha anche una valenza educativa: aiuta il popolo, già liberato, a sentire che Dio pensa a loro e intende offrire un dono ancora più grande: la definitiva libertà e con essa una storia di alleanza e di vita vera.
«E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo». Attraverso il dono si scopre chi lo ha mandato, e con abbondanza, a favore di quanti sono chiamati a diventare il suo popolo, per il quale sono pensati doni ben maggiori.
Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Il rischio è di fermarsi al dono, e ignorare il donatore; nei progetti di Gesù il pane offerto in abbondanza è solo un segno per condurre il popolo di Dio verso una nuova terra di libertà: accogliere IL DONO vero che è lui stesso: il pane dal cielo, quello vero, il Figlio fatto uomo
Cosa cerco nella fede: la sicurezza immediata o un dono di vita che va oltre l'oggi? Faccio veramente spazio a Dio, al suo Dono, Gesù?

Risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore
«Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» e credere è uno dei risultati di un vero ascolto: non solo sentire, ma lasciar andare in profondità questo dono, che, solo, sazia la vera fame di verità, ben più profonda e importante della fame di pane.
Non è Mose che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo quindi il Figlio che per amore si fa pane mangiato, vita donata per la salvezza di quanti lo riconoscono.
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete. Gesù si presenta in pienezza, senza allusioni che possono solo muovere la ricerca, parla di se stesso senza lasciare alcun dubbio.
Come vivo l'Eucaristia? Valorizzo il Pane vivo disceso dal cielo anche per la preghiera-adorazione personale? Mi nutro della Parola che dona la vera libertà, e la "spezzo" con altri?

PREGHIERA CONCLUSIVA
Padre, il tuo Figlio, Pane vivo sceso dal cielo, non si accontenta di sfamare le nostre attese immediate; lui vuole condurci al vero dono: la tua alleanza di vita, la libertà dei tuoi figli, la condivisione dei beni della terra così che ogni uomo e donna possa riconoscerti e, insieme con noi, invocarti come Padre nostro che sei nei cieli...