Omelia (02-08-2009) |
padre Paul Devreux |
Gesù dichiara: "Chi viene a me e crede in me non avrà ne fame ne sete MAI!" Inoltre abbiamo qui una rivelazione chiave: il pane è Gesù stesso. Gesù ha fatto il miracolo del pane, ma è per parlare d'altro, di un altro nutrimento. L'uomo non vive di solo pane, ma anche di bellezza, d'amicizia, e sopratutto di comunione con Dio e tra di noi. Gesù prova a risvegliare in noi il desiderio di questo pane. La gente cercava Gesù, per stare con lui e ascoltarlo, perché sentiva che riceveva qualche cosa. Oggi è la Chiesa che è chiamata a svolgere questo compito. Lo fa invitando i cristiani a venire a messa, nei gruppi di ascolto e di preghiera, e svolgendo diverse attività. Qualcuno dice che non ha il tempo per venire a messa, segno che considera quel tempo un po’ sprecato, perché non vi trova ciò che cerca; peccato, ma è meglio cosi che non quando la frequentazione della messa è legata ad un obbligo, infatti Gesù si è sempre proposto, mai imposto. A tutti ha sempre detto: "Se tu vuoi io sono disposto ad aiutarti". Anche perché, per assurdo, andando a messa per dovere, poi viene fuori che qualcuno ci va con spirito di sacrificio, il che sottintende che è lui che da, e quindi che nutre il Signore, e non viceversa! E' un assurdo. Rimane però importante desiderare che tutti i cristiani amino andare a messa, e per questo è bene presentarla non come un dovere da compiere, ma come un luogo di ricreazione, dove trovo il necessario per provare a credere nell'ideale della comunione. Non andarci perché ci trovo peccatori, cioè gente come me, è disfattismo, ma sopratutto non è costruttivo. Mentre andarci per nutrire il mio bisogno di comunione con Dio, cercando di essere una presenza costruttiva per gli altri, è segno che sono ancora vivo e in grado di sognare. Se mi sembra inutile andare a messa, l'importante è che cerchi altri modi per creare comunione e fraternità, perché questo è ciò che propone Gesù per nutrire la nostra vita. Bisogna inventare sempre cose nuove che promuovano la fraternità; ogni cristiano può inventare qualche cosa, legato alla cultura, allo sport, al sociale, poco importa. Ciò che conta è entrare nel cuore di Dio e da lì darsi da fare per amare questo mondo, questa creazione stupenda, che migliora ogni volta che qualcuno decide di amare. Allora il miracolo della moltiplicazione dei pani continua, anche perché nutrirsi e nutrire vanno di pari passo, uno tira l'altro, perché chi si scopre amato desidera ricambiare, manifestare gratitudine. Credere in lui significa scommettere su di lui, lavorando e cooperando con lui al suo progetto. |