Omelia (16-08-2009)
padre Mimmo Castiglione
Mastichiamoci (troghein) Gesù!

Provenivo da una comunità di fede dove si cantava tanto.
Non mancava certo lo zelo e i mezzi (di tutto) per innalzare inni a nostro Signore!
Entrato in convento (mi sembra ieri, ma è passato così tanto tempo!)
cambiò la musica! Ed anche gli strumenti, gli spartiti e le tonalità!

La ♪ sapienza ♫ si ♪ è ♫ costruita ♪ la casa
ha ♪ preparato ♫ la ♪ sua ♫ mensa
venite ♫ adoriamo!


È una delle prime canzoni religiose "classiche" ascoltate in seminario.
Parole tratte dal Libro dei Proverbi,
che ascoltiamo oggi nella I Lettura,
e che ben si adattano al capitolo VI
della buona e bella notizia secondo Giovanni,
tutto incentrato sul tema: Gesù pane,
sul quale abbiamo riflettuto in queste ultime domeniche.

Incomprensione! Mangiare la sua carne?
Che è vita per il mondo? Gesù rincara la dose!
Non solo mangiare la sua carne,
ma anche bere il suo sangue,
per ottenere la risurrezione! Espressione dura!
Farà mormorare i suoi ascoltatori,
che dopo aver dubitato, andranno via!

Mangiare la sua carne e bere il suo sangue?!
Ripugnante! Sacrilego per gli ebrei! Eppure?!
È la Cena dell’Agnello!
Il sacramento dell’Eucaristia. Sapienza della Pasqua!
Comunicazione e partecipazione alla vita del Padre,
attraverso il memoriale della passione, morte e risurrezione del Figlio.
Dono d’amore mediante la perdita di Sé.

L’ignoranza è causa di molti mali. La stupidità è dannosa.
L’intelligenza da sola non basta. Insufficiente è la cultura.
Causa di distruzione è la scienza senza la ragione.

Lo stolto presume, e non molla il suo passato!
Assume dosi d’illusione, e poi assuefatto sogna impossibili ritorni.
Non comprende. Come? Si chiede!

La sapienza è un’altra cosa. Non si prostituisce come la follia!
Invita essa stessa alla sua tavola. Diverso il cibo che offre alla sua mensa.
Nutrimento per la mente ed il cuore: verità e amore!
Che lega insieme in unità la persona: affetti, intelligenza e volontà.
Coalizzando sentimento e ragione!
Sapienza è arte, capacità di fare bene, di realizzare.
Come gli artigiani della tenda!
Interpreta la vita! Svela significati. Rivela il Progetto nella storia!
Allatta con i valori. Sostiene gli ideali.
Regola l’esistere ed il concretizzare. Permettendoci di lavorarci!
Ed è per l’oggi! Chi ne mangia avrà già ora e non solo domani.

Mangiare dalla Sua morte per ottenere vita! Sapienza della Croce!
E del chicco di grano, che deve marcire per produrre frutto.
Niente sogni e visioni o fantasie e miraggi, la Sapienza
alimenta per dar coraggio e così affrontare giorni cattivi.
Rende disposti a perdere qualcosa, invitando a fare passi indietro,
purché l’altro avanzi insieme col suo bene.
Gran senso vivere per qualcuno! È un motivo, una ragione!


Certo che avrà fatto un po’ d’impressione!
Gesù che invita a masticare (troghein) la sua carne
per ottenere vita, cioè salvezza,
nel presente (ha la vita eterna ...) e nel futuro!
Rosicchiare la sua carne, non per cattiveria o vendetta,
come invece fu per Ugolino di dantesca memoria!
Difficile da comprendere. Il rischio? Essere scambiati per cannibali!
E poi bere il suo sangue! Figuriamoci!
Bastava solo toccarlo per ritenersi impuri!

Continua il Figlio ad incarnarsi nel tempo
attraverso l’Eucaristia!
Sapienza! Un dono offerto in cibo!
Che fa entrare in comunione con Dio non per magia.
Presuppone sempre la fede, che nasce dall’ascolto!

Dio che scandalizza: non manda di nuovo la manna,
non si ripete!
Invia piuttosto quella spirituale: la sua Parola,
per la quale prepara il banchetto, simbolo di intimità e di comunione.
Sulla tavola il pane ed il vino,
immagini della Sapienza, perché finalmente tutti se ne possano nutrire.
È la mensa del Figlio Sapienza del Padre, Parola di Dio.
Stoltezza essere ancorati ancora al passato! Follia!

Masticare la sua carne e bere il suo sangue,
ci consente di dimorare in Gesù,
ed essere partecipi di lui morto e risorto,
in comunione con la sua persona,
e con lui e per mezzo di lui stare insieme al Padre.
Sembra d’esser presenti all’Ultima Cena!

Alimentarci della parola del Maestro,
nutrirci alla mensa del suo amore,
ci permette di vivere di Lui sacrificato,
vivere con Lui immolato, vivere per Lui glorioso!

PREGHIERA

Pietà o Dio se il tuo Pane non comprendo, rifiuto e disprezzo.
Pietà Signore se disattento non t’accolgo, e superficiale non m’accorgo e disattendo.
Pietà Gesù della mia stoltezza, che mi conduce a cercar altro nutrimento.