Omelia (15-08-2003) |
padre Gian Franco Scarpitta |
Non solo possibile, ma necessario! Chiedo scusa se intrattengo i lettori con alcuni discorsi forse un po' troppo dottrinari e nozionistici, ma l'importanza del tema di questa Solennità è tale e tanta che non riesco a rinunciarvi... Per i protestanti esistono due criteri di fede: il primo è chiamato "Sola Scriptura" e indica che nel mondo protestante l'unica fonte di verità per capire ciò che Dio ci ha trasmesso consiste nella Bibbia. Il secondo si chiama invece "Libero esame", vale a dire che per loro ogni interpretazione della Bibbia si può svolgere in modo libero e indipendente da parte di ciascun fedele. Con il tutto rispetto e l'apertura ecumenica che noi possiamo nutrire nei confronti dei fratelli protestanti, un tale pensiero non può dirsi condivisibile da parte nostra. Infatti se pure la Chiesa Cattolica mostra assoluta riverenza per la Bibbia non può omettere che essa non è la sola fonte di verità: accanto alla Scrittura esistono infatti la Tradizione e il Magistero della Chiesa. Per Tradizione (con la T maiuscola) si intende tutto quello che a viva voce dalla bocca di Cristo è stato comunicato agli apostoli e da questi, sempre a voce, è stato propagato ai loro successori nel tempo, fino a noi. Si tratta di verità che non vengono espressamente riportate nella Bibbia ma che sono state tramandate verbalmente e sono pertanto anch'esse patrimonio per la nostra conoscenza dottrinale. Sarebbe troppo lungo riportare tutti i passi biblici che attestano al "deposito della fede"(la Tradizione) ma ci basta pensare che la Bibbia stessa afferma che parecchi insegnamenti sono stati trasmessi a viva voce e anche quelli bisogna considerare... Il Magistero della Chiesa è invece formato dal Papa (successore di Pietro) e da tutti i Vescovi (successori degli apostoli) che detengono in tutta la chiesa la primaria funzione di insegnare e governare. In più, sempre perché e lui il successore di Pietro, allorquando il papa enuncia una verità ex cathedra, questa è da ritenersi effettiva per tutto il popolo di Dio: pena l'eresia, essa va accolta da tutti come verità di fede indiscutibile. Tutto questo però non vuol dire che il Papa e i Vescovi detengano un potere egemonico e dittatoriale sui loro fedeli, per il quale possano inventarsi ogni cosa anche indipendentemente dalla verità oggettiva. Sia il solo Papa, sia questi in comunione con i Vescovi, ogni volta che enunciano un dogma di fede prendono in considerazione quello che dicono Scrittura e Tradizione, che vengono sottoposte ambedue a lunghi anni di studio e di ricerca. Va aggiunto inoltre che, sempre in forza del fatto che la Scrittura è accompagnata dalla Tradizione, la stessa Bibbia non possiede soltanto un significato "esplicito" ma anche "implicito", che va ricavato dopo attendo esame esegetico e scritturistico. Premesso questo, veniamo al tema dell'Assunzione di Maria al Cielo Esso ci insegna che Maria è stata assunta (=portata) in anima e corpo nella dimensione gloriosa. In altre parole, non soltanto l'anima, ma anche il corpo di Maria è stato portato in cielo. Il dogma fu proclamato da Papa Pio XII nel 1950. Praticamente stamattina. Ciò però non vuol dire che esso non avesse avuto già riscontro nei secoli antichi o, peggio ancora, che derivi da un'arbitraria decisione di un pontefice che si alza un mattino con l'umore alle stelle... Piuttosto è emerso dopo lunghi studi, dibattiti, consultazioni teologiche... Prima del dogma su di esso si poteva affermare: "E' vero"; "Non vero" o "Non mi importa"; ma da quando un Papa lo ha dato per definitivo, esso è verità certa e assoluta. E giustificabile. E' vero! La Bibbia non parla di un episodio simile accaduto alla Vergine; tuttavia ne parla abbondantemente la Tradizione: Germano di Costantinopoli racconta in una sua Omelia di un fenomeno che ha interessato Maria negli ultimi giorni della sua esistenza terrena: ella giaceva sul suo letto in fin di vita, quando improvvisamente Gesù, accompagnato da una schiera di angeli rapì la sua anima per portarla al cielo mentre gli apostoli pregavano di fronte a lei; e dopo che gli apostoli ebbero conservato il corpo della Vergine in un sepolcro, la stessa schiera angelica irruppe nel cenacolo per prelevarlo e portarlo presso le alte sfere celesti. Ed è solo una delle tante testimonianze e commenti dei Padri della Chiesa. Andiamo a cercare in tutto il globo, e non troveremo mai resti mortali attribuiti a Maria; è Assunta in cielo! In secondo luogo, la Scrittura ci mostra che Maria è sempre unita al suo figlio Gesù mentre Questi vive redime il mondo e comunica la Sua salvezza: sia nell'infanzia che nella vita pubblica la Vergine accompagna sempre Gesù, condividendo ogni cosa quanto alla gioia e al dolore, fino alla morte sulla croce... E' logica conseguenza che Maria debba essere stata associata nel suo corpo a Gesù anche nella gloria del cielo... Con una sola differenza: Gesù è asceso al cielo, in quanto Dio Egli stesso; la Madre Sua, che è pur sempre una creatura umana, vi è stata "assunta", cioè portata... Inoltre, guardiamo le cose con obiettività: vi è una convenzione internazionale per la quale in caso di guerra tutti i monumenti e le opere d'arte debbano essere salvaguardate dai bombardamenti... E le case che hanno ospitato eroi gloriosi e personaggi famosi quali il Leopardi, Dante e Manzoni non sono state affatto affidate alla polvere, ma vengono tuttora custoditi e tutelati nella loro integrità... E' mai possibile allora che il Dio di ogni perfezione, che vince l'uomo quanto alla grandezza e alla premura, avesse omesso di garantire l'incolumità materiale a Colei che Lo aveva ospitato nel grembo? Maria è in tutti casi la madre del Signore (Lc 1, 48) e Dio nella sua bontà infinita non poteva permettere che il Suo corpo fosse dato alla cenere, ma doveva per forza preparare per esso un luogo adeguato e perfetto come il Cielo!! Chi dunque smentisce che Maria possa essere stata assunta al cielo–parliamo tuttavia fermo restando l'assoluto rispetto per le altre fedi- afferma che Dio non abbia quel senso di amore e di riconoscenza che di fatto nutre nei confronti di chiunque, perfino dei peccatori... Immaginiamoci poi in relazione alla Madre Sua, che ha detto sì all'angelo per cooperare all'opera della salvezza! Dio non poteva ricompensare in modo migliore la fedeltà della Madre sua e la sua costanza e perseveranza se non rendendo incorruttibile e glorioso il suo corpo. Noi che veneriamo la Vergine al di sopra di tutti i Santi, godiamo in questa Solennità di una grande promessa che Dio ci rivolge: come lei è stata assunta nella gloria, così anche noi (seppure non nel corpo) siamo destinati alla gloria della vita eterna e mentre camminiamo nella nostra storia siamo accompagnati dalla potente intercessione della Santissima Vergine. |