Omelia (23-08-2009) |
padre Mimmo Castiglione |
Defil(arsi)è, defezioni e doccia fredda! E tutti si va in crisi! Un bell’affare! Quanto duro è il discorso (lógos), il fatto-parola (dabar), ed il ragionamento non conviene! Scombina e turba e dunque non si può ascoltarlo: capirlo e praticarlo. S’è fragili! Vivo senza possedermi! Vorrei, eccome! È il mio limite! Desidero certo mangiare per la vita eterna. Anche se a volte dimostro di non averne bisogno. Si è deboli sì, ma questo non significa. Anch’io son poco resistente! Si cerca comunque di starGli dietro! D’altra parte così sono! Così m’ha scelto e m’ha inviato! Sarò mai grato? Ma è necessario non contare sulla propria carne: sulle proprie forze! Non dipende da me seguirLo! E qui sta il nocciolo della questione È dono! Ed anche tutto il bene che faccio. Importante è seminare. Ci penserà lui a diventare Pane! Per poi nutrir di Sé! Affidabile! Bisogna prima credere e poi conosceremo, comprendendone il valore. Si conclude la missione di Gesù in Galilea con l’insuccesso. Ma Simon Pietro, che rappresenta i Dodici, lo confesserà Santo, che significa Messia, l’Unto consacrato, l’Inviato separato dal male, Colui che s’apparta per non essere incoronato. Diverso da noi! Anche in Giudea sarà un fallimento. Delusione. Scandalo per chi non riconosce. Il Maestro fa discorsi seri, esige risposta responsabile. Bisogna decidersi chi seguire nel cammino, a chi aderire. Necessita disporsi a chi servire, su chi investire la propria esistenza, volontariamente reclutandosi senza imposizione, amandoLo sopra ogni cosa, credendo in Lui, liberandosi dagli idoli perché Egli è geloso! E tanti a questo punto abbandonano il Figlio dell’uomo, perché non è solo uomo, è il Pane Vivente, che offre la sua carne da mangiare. Inspiegabile! Ma senza lo Spirito, Gesù è considerato carne qualunque, e pane che perisce! Tanti discepoli dopo averlo conosciuto e sperimentato si separano da lui. Fa troppo male purificare il cuore! Esige perseveranza! Non tutti s’allontanano però. Gl’intimi rimangono. Almeno per ora! Anche se intanto Giuda Iscariota già si distacca! Cafarnao è punto cruciale! Finisce male se non si è attirati dal Padre! Per quanto riguarda l’intendere, s’è compreso abbastanza bene, eccome! Ma è fatica mettere in pratica la sua parola. È impegnativo, e non si può rimandare! Per questo motivo ci si defila. Si scelgono altre passerelle! Andando incontro ad altri sogni di grandezza. E questo dopo il segno della condivisione del pane! Lo scandalo? Gesù che sale! Già detto a Natanaele! Non è bastato quello dell’incarnazione, di quando è sceso. Incomprensione, incredulità, ed intanto man mano che Gesù si svela, lo si abbandona, per sconcerto e per sospetto, per la sua origine e per la sua missione. Per accogliere il Dono, come sempre, è necessario lo Spirito. Del quale il Maestro aveva già parlato con Nicodemo! Lo Spirito vivificante che offre agli uomini il dono del corpo di Gesù risorto, e non quello di un morto! Vivificante! Difficile accettare le parole del Maestro. Sono Spirito e Vita! Il suo linguaggio è duro. È dura a volte, essergli discepolo e stargli dietro. È sempre sua l’iniziativa. È necessaria la fede, dono dello Spirito. Necessario è akouein: ascoltare, accettare, aderire, che è opera del Padre, per poi credere e conoscere. Prima si deve aver fiducia e poi sperimentare! Mi ascolto. Allora, scandalizzato, incredulo, mormoro: rimugino, senza darmi pace. Rifletto: dove vado? Chi seguo? É cosa buona e giusta (e furba) non cambiar padrone. Almeno fino a quando non trovo di meglio! Dopo le folle, sono i discepoli a defilarsi. Sarà costato a Gesù dire agli intimi, ai Dodici, se anche loro volevano andarsene. Li costringe a prender posizione! Che libertà di cuore esser disposti a lasciare andare! E che doccia fredda! La domanda, intendo. Ha rischiato forte Gesù di rimanere solo. È lui che chiede al resto, desidera chiarire, precede. Non scende a trattativa per quanto riguarda le condizioni della sequela. Chissà che gioia e che soddisfazione alle parole di Simon Pietro, obbligato a decidersi ed a nome di tutti dare risposta, già prima dai demoni confessata senza essere stata compresa! I Dodici dunque rimangono. Almeno loro! Anche il traditore! Ma fino a quando? D’altra parte, qual è l’alternativa? Mi ascolto. Non dove, ma da chi vado Signore? Chi m’accoglie fragile e insicuro? Chi mi sopporta? Chi m’accompagna quando sono triste e tenebroso. Chi mi sostiene? Chi mi conduce nel buio quando il sentiero s’è smarrito. Da chi mi reco? Con la paura d’esser rifiutato per aver prima sbagliato e poi offeso?! Di chi mi fido? In chi spero? Se ognuno è stanco di portare il suo fardello? PREGHIERA Che guaio essere schiavo di qualcuno o di qualcosa, per bisogno o per paura. Pietà Signore, per tutte le volte che disprezzo la libertà che mi proponi. Pietà di questo mio cuore che sempre vive la contraddizione. Pietà Maestro, per tutte le volte che vado quando più non mi conviene, quando il tuo linguaggio che è già serio si fa duro. Pietà per tutte le volte che non voglio intenderti ed interpellato non rispondo e t’abbandono. |