Omelia (24-08-2009)
a cura dei Carmelitani
Commento Giovanni 1,45-51

1) Preghiera

O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni 1,45-51
In quel tempo, Filippo incontrò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret". Natanaele esclamò; "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi".
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità". Natanaele gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico". Gli replicò Natanaele: "Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!".
Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo".



3) Riflessione

Gesù ritornò a Galilea. Incontrò Filippo e lo chiamò dicendogli: "Seguimi!" Lo scopo della chiamata è sempre lo stesso: "seguire Gesù". I primi cristiani cercarono di conservare i nomi dei primi discepoli, e di alcuni conservarono perfino il cognome ed il nome del luogo di origini. Filippo, Andrea e Pietro erano di Betsaida (Gv 1,44). Natanaele era di Cana. Oggi molti dimenticano i nomi delle persone che erano all’origine della loro comunità. Ricordare i nomi è un modo di conservare l’identità.
• Filippo incontra Natanaele e parla con lui di Gesù: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret." Gesù è colui a cui si riferisce tutta la storia dell’Antico Testamento.
Natanaele chiede: "Da Nazaret può mai uscire qualcosa di buono?" Probabilmente, nella sua domanda spunta anche la rivalità che esisteva tra i piccoli villaggi della stessa regione: Cane e Nazaret. Inoltre, secondo l’insegnamento ufficiale degli scribi, il Messia sarebbe venuto da Betlemme, in Giudea. Non poteva venire da Nazaret in Galilea (Gv 7,41-42). Andrea da la stessa risposta che Gesù aveva dato agli altri due discepoli: "Venite e vedete voi stessi!" Non è imponendo, bensì vedendo che le persone si convincono. Di nuovo lo stesso cammino: incontrare, sperimentare, condividere, testimoniare, condurre verso Gesù!
Gesù vede Natanaele e dice: "Ecco un Israelita autentico, in cui non c’è inganno". Ed afferma che già lo conosceva quando era sotto il fico. Come poteva essere Natanaele un "israelita autentico" se non accettava Gesù in qualità di Messia? Natanaele "era sotto il fico". Il fico era il simbolo di Israele (cf. Mi 4,4; Zc 3,10; 1Re 5,5). Israelita autentico è colui che sa disfarsi delle sue proprie idee quando percepisce che non concordano con il progetto di Dio. L’israelita che non è disposto ad operare questa conversione non è né autentico, né onesto. Natanaele è autentico. Lui aspettava il messia secondo l’insegnamento ufficiale dell’epoca. (Gv 7,41-42.52). Per questo, all’inizio, non accettava un messia venuto da Nazaret. Ma l’incontro con Gesù lo aiutò a capire che il progetto di Dio non sempre è come la gente immagina o desidera che sia. Lui riconosce il suo inganno, cambia idea, accetta Gesù come messia e confessa: "Maestro, tu sei il Figlio di Dio: tu sei il re di Israele!" La confessione di Natanaele è appena l’inizio: Chi sarà fedele, vedrà il cielo aperto e gli angeli salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo. Sperimenterà che Gesù è il nuovo legame tra Dio e noi, esseri umani. E’ il sogno di Giacobbe divenuto realtà (Gen 28,10-22).



4) Per un confronto personale

• Qual è il titolo di Gesù che più ti piace? Perché?
• Hai avuto un intermediario tra te e Gesù?




5) Preghiera finale

Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
(Sal 145,17)