Omelia (01-06-2003) |
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Testimoni del Vangelo "Andate in tutto il mondo! Annunziate la buona novella!". Così, al momento di lasciarli, Cristo affida ai suoi apostoli la missione di continuare la sua opera. E questa è la missione di ogni cristiano, e perciò la missione di ciascuno di noi. Quali devono essere le prerogative dei testimoni del vangelo? Essi devono essere: - Testimoni fedeli: abbastanza umili, per cercare solo la gloria di Dio e il bene dei fratelli, non i propri vantaggi né la gloria personale; molto rispettosi degli insegnamenti di Cristo, per trasmetterli nella loro integrità e purezza, senza né aggravarli né alleggerirli. Di qui la necessità di attingerli alle sorgenti buone, quelle del magistero. - Testimoni discreti: che sappiano dar prova di comprensione e di delicatezza, per non urtare inutilmente coloro che li vedono o che li sentono; per non domandare senza alcun riguardo ciò che al primo impatto potrebbe sembrare un peso troppo grande; per dare spazio, senza impazienze e senza cattivo umore, al lento cammino della grazia; per rispettare il mistero delle coscienze e quello dell'opera invisibile dello Spirito Santo. - Testimoni traboccanti di amore: Evangelizzare, essere apostoli di Cristo significa, in definitiva, farsi mendicanti di cuori per presentarli e offrirli al cuore divino. Solo un cuore trapassato dalla lancia di quell'amore che si chiama "carità", può ottenere questo risultato. Dove manca questa tenerezza di cuore, attinta in un intimo contatto col Cristo, diviene inutile presentare il messaggio evangelico. Non sarà accolto... |