Omelia (31-08-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Lo Spirito del Signore è sopra di me (...) mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione." Come vivere questa Parola? Riprendiamo il cammino del quotidiano ‘Servizio della Parola di Dio’ con la pagina esemplare che ci offre il Vangelo odierno. Si tratta infatti della prima volta che Gesù si presenta pubblicamente nella sinagoga di Nazaret e, proprio lì, nel suo villaggio per nulla famoso, proclama di essere colui che Isaia (e altri profeti) avevano annunciato. Gesù si presenta come il vero e definitivo INVIATO da Dio, sostanzialmente come il Messia promesso. Ciò che il testo evidenzia è qualcosa di esistenzialmente vero: qualcosa di cui il cuore umano, anche oggi, ha essenzialmente bisogno. Il messaggio infatti è "lieto" (v. 18), consiste nel proclamare un evento di "liberazione" per i "prigionieri" e "gli oppressi" (v. 18b). Ecco: in queste solenni asserzioni di Isaia, Gesù riconosce la sua identità e verbalizza la sua missione. Finora tutto era stato velato da anni di quotidiano silente lavoro nella bottega dello sposo di Maria, sua madre. Ora si rivela che Lui è il centro della storia, anche della mia della tua storia, proprio perché è il Figlio di Dio che, incarnandosi, non a caso ha preso su di sé il peso, le oppressioni, le catene dell’uomo che, da quando ha detto "no" a Dio, si è infilato da sé le catene della sua prigionia. Quello da cui oggi voglio lasciarmi provocare è la letizia anzitutto! Si, perché il messaggio – dice il testo – è lieto., ed è indirizzato ai poveri di ogni tipo, dunque anche a me. E poi, ecco desidero penetrare nelle regioni profonde di questa gioia. Si tratta della consapevolezza di sapermi prigioniera di pensieri, preoccupazioni, sentimenti troppo spesso negativi e angustianti. Che respiro sapere per certo che il Signore è venuto come mio, nostro LIBERATORE! In tutto questo non ho tanto da guardare ai pesi che mi opprimono, ma alle divine mani che li sollevano perché io sia un uomo, una donna libero/a. Signore, è mia gioia ringraziarti! Passo del tempo a gioire di questo "lieto messaggio" che è la tua Parola, in cui ‘respiro’ liberazione e cammino con cuore leggero nella fedeltà del tuo amore. Le parole di uno scrittore contemporaneo Signore, liberami dalla mia sonnolenza e donami nuova vivacità. Sii Tu per me l’acqua che placa la mia sete d’amore e che mi ristora, affinché sgorghi nuovamente in me la vita e diventi fonte di benedizione anche per gli altri. Anselm Grün |