Omelia (01-06-2003)
padre Paul Devreux
Mt 16, 15-20

Oggi festeggiamo l'Ascensione di Gesù al Cielo, che chiamerei anche la festa della presenza universale di Gesù nel mondo, come dice cosi bene Don Paolo Curtaz nel suo commento al Vangelo.

Per Gesù penso che si tratti di un sacrificio, perché non può più fraternizzare con i suoi amici come prima. Rimane con loro, ma non come prima.

Quest'ennesimo sacrificio di Gesù è necessario per più motivi. Uno è quello di stare vicino al Padre, e contemporaneamente vicino ad ognuno di noi, pronto ad ascoltare e aiutare tutti, in una dimensione universale e quindi impossibile per un uomo.

Un altro motivo importante è quello di lasciare spazio ai discepoli. Dora in poi il Vangelo si diffonderà ovunque ci sarà qualcuno che l'annuncia, e non si diffonderà lì dove non sarà annunciato o si smetterà di annunciarlo.

Io ho ricevuto l'annuncio del Vangelo tramite persone che si sono date da fare per annunciarmelo. Ora tocca a me.

Se Gesù fosse rimasto perennemente visibile a Gerusalemme o in giro per il mondo, la storia del mondo sarebbe stata diversa, ma Dio ha scelto questa strada; significa che è quella giusta.

Signore grazie per l'aver scelto questa strada; benedici e sostieni il nostro tentativo di parlare di Te e della tua presenza in mezzo a noi.