Omelia (13-09-2009)
don Remigio Menegatti
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi

PREGHIERA DI COLLETTA
O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Fare il profeta non è facile: prima di tutto si tratta di ascoltare il messaggio di Dio che non sempre risulta interessante e accomodante; spesso il Signore pretende una conversione, a cominciare dalla vita del profeta.
Il Signore Dio mi assiste. Parimenti c’è la fiducia in Dio, sperimentando che lui non lascia solo chi chiama al suo servizio.
Voi, chi dite che io sia? Pietro gli rispose: Tu sei il Cristo. La domanda non è semplice curiosità (sapere il parere della folla); chiede invece di prendere posizione, fare scelta di campo, decidersi come giocare la vita stessa; non è coinvolta solo l’intelligenza per comprendere, ma la stessa vita, perché chiede poi di vivere secondo questa la verità scoperta e proclamata.
La mia è una fede solo a parole, imparate a memoria e recitate nella celebrazione? O una fede vissuta, tradotta in scelte concrete, capaci anche di andare controcorrente?

Vivere secondo la sua parola e il suo esempio
Non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. La forza deriva dalla presenza di Dio che non abbandona chi chiama; è nei momenti difficili che risulta fondamentale sperimentare la potenza che viene dal Signore.
Il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Il Figlio stesso di Dio ha sperimentato l’opposizione da parte di coloro ai quali il Padre lo aveva inviato; altresì sperimenta la potenza di Dio che arriva al massimo grado nella sua risurrezione, come vittoria piena e definitiva sulla morte e sul male.
La Pasqua, mistero di morte e di vittoria, è al centro della fede, stimola la mia vita? Mi sostiene soprattutto quando sperimento anch’io l’opposizione al Vangelo? Mi sento chiamato a vivere ripercorrendo le orme del Cristo, sofferente e vittorioso?

Salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. E’ la legge, a volte incomprensibile, di una piena incarnazione, di un dono totale: il seme non porta frutto se non muore, se non si lascia distruggere.
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Cristo propone solo quanto lui stesso per primo ha sperimentato; la sua richiesta si fonda sulla sua diretta esperienza di uomo rifiutato dai suoi fratelli; la sua fedeltà al Padre fonda la nostra salvezza; non salva solo se stesso, ma soprattutto noi.
Una "legge" faticosa, che ci porta a camminare controcorrente; è anche la mia regola di vita? Quanto mi fido di Dio? Arrivo a giocare la mia esistenza su questa scommessa di salvezza attraverso la donazione totale.

PREGHIERA CONCLUSIVA
Padre, noi pure cerchiamo di percorrere la strada che Gesù ci indica e sulla quale per primo ha camminato per arrivare al dono pieno. Vogliamo essere fedeli per poter salvare la nostra vita e con i nostri fratelli di fede invocarti come Padre nostro che sei nei cieli...