Omelia (00-00-0000) |
padre Mimmo Castiglione |
Risposta esatta! Volge al termine il ministero di Gesù in Galilea. Dopo la fine violenta del Battista, il Maestro è più prudente, ma comunque ben determinato a perseguire fino in fondo la meta. Dedica molto del suo tempo ai discepoli che istruisce. E con i quali desidera condividere il progetto del Padre, coinvolgendoli nella missione. Siamo giunti ad un punto centrale del Vangelo di Marco, ad una svolta decisiva. Gesù domanda circa la sua identità. E si svela progressivamente. Dove? A Cesarea di Filippo! Città finita di costruire sotto il regno di uno dei figli di Erode (il vecchio), Erode Filippo, rendendo omaggio all’imperatore ed a se stesso, dedicata al Dio Pan, ai piedi del monte Hermon, presso le sorgenti del fiume Giordano. Opinione della gente? Ci s’aspettava che qualcuno ritornasse, da molto lontano! Qualcuno dei personaggi biblici. Giovanni il battezzatore, Elia, un profeta! Nulla di nuovo sotto il sole! Niente di definitivo che desse compimento. A Gesù non sembra interessare il responso della folla. Non replica alla risposta della gente, che attendeva qualcuno che si qualificasse come: importante, influente, conquistatore. Alleato col potere politico e religioso. Vero interprete della Legge e Maestro di giustizia. Gli uomini sono come il cieco che Gesù guarirà dopo, in due fasi. Vedono male, scambiano frasche per fiaschi! E invece?! Viene il Messia nell’umiltà e nessuno lo vede! Tranne qualcuno che s’accorge, Pietro, che nella risposta ci ha azzeccato! Anche se incompleta. Gesù non è soltanto Messia ma soprattutto il Figlio di Dio (lo dirà bene il Matteo). Ma ci vorrà ancora molto tempo per capire veramente. Bisognerà aspettare che arrivi il Centurione sotto la croce! E tanta paura e sofferenze. I segni per riconoscere l’Atteso? Il Consacrato guarisce e libera, sazia e vince la morte! È davvero importante cosa pensano i Dodici. Che non si distaccano tanto dall’opinione della gente. Dalla loro risposta si evince se hanno incontrato veramente Gesù. E se c’è possibilità di futuro! Non è più questione e tempo o di simpatia. Si tratta della fede! Ma ancora il cammino è lungo. Intanto, dopo la risposta esatta, anche se incompleta, il Principe degli apostoli dice cose che non dovrebbe dire, come alla trasfigurazione, e cioè: come Gesù doveva fare! Vuol controllare lui la situazione. L’Unto dev’essere trionfante, grandioso, glorioso, solenne. Hai capito il Pescatore?! Vuole insegnare lui il mestiere! Potere, orgoglio, egoismo, successo, pubblicità! Non sofferenze, niente sacrifici, nessuna rinuncia! E qui si sbaglia, parlando a sproposito e proferendo sciocchezze. E la brutta figura è grande. Nessun trionfo e niente imperatore! Crolla il suo ideale regale! Il Maestro, al contrario propone insieme i tratti del Figlio dell’uomo e del Servo di Isaia: Messia sofferente. Ancora una volta Gesù combatte (come fu nel deserto) con l’Avversario, con Satana: l’Accusatore, che gli suggerisce di operare prodigi, ma senza Croce! Gesù ancora insegna, a tutti, soprattutto ai discepoli. A chi lo vuol seguire detta le condizioni: rinunci a se stesso, guardando oltre sé, ai vantaggi altrui; caricato della sua fatica, dei suoi limiti, accettando la sua croce, ogni giorno aggiunge Luca, aderendo alla volontà del Padre; generoso spenda per lui e per la sua causa (la buona e bella notizia) la propria vita. Allontanati da me Signore che sono peccatore, aveva detto Pietro. Ora è Gesù che allontana lui, invitandolo a tornare dietro, a non frapporsi tra lui e il Padre, smascherando progetti infami, come per vincere le tentazioni ancora. Il Profeta non s’adatta al potere, critica la forza che assoggetta, schiva il successo di chi vuole trionfare, è destinato dunque alla Croce! Deve stare dietro il discepolo, e seguire. E non avanti al Maestro come per indicargli il cammino. Ognuno al suo posto! La morte di Gesù non è incidente di percorso, ma necessaria, per capire la fedeltà al Padre! Sì, proprio così! Povero Pietro, se l’è legata al dito? Chissà! Forse. Ma poi gli passerà, alla fine pure lui comprenderà. Come Tommaso. Gesù ora è pronto! Un po’ più certo che i suoi, i più intimi lo seguiranno. Può dirigersi al monte per la trasfigurazione. Anticipazione della sua futura risurrezione. E ricevere conferma della Croce. Ascoltando le tre parole del Padre che lo sosterranno al supplizio. E rifiutare in appresso le tre parole del Tentatore, che si ripresenteranno, invitandolo a scendere dal patibolo e più non soffrire. Chi sei tu per me Gesù? Come non dire di quando t’ho incontrato, dopo averti per tanto tempo cercato e rispettato?! E poi accolto e conosciuto, e poi ancora un po’ di più compreso rispetto al tempo del fidanzamento, quando s’era giovani e si vedeva rosa, e s’era in salute, e ci si credeva eccome! Tu sei il Cristo! Poi sarai compreso come il Figlio di Dio e Signore! Tu decidi come annunciare l’Amore. Tu servi, ti doni, accogli e sproni. Tu t’offri e non reagisci, non rifiuti e non t’opponi. Tu sali al calvario già martoriato, poi crocifisso e il sangue cola. E poi di nuovo appari ed è la gioia. La stessa sorte predici per quanti t’ameranno. Per quanti seguendoti ti testimonieranno. PREGHIERA Pietà di me Gesù, quando si tratta di riconoscerti glorioso, sono sempre pronto a seguirti ed esaltarti. Invece, quando ti si vede patito e sofferente, agonizzante crocifisso e morto, sono pronto a rinnegarti. Maestro pietà. E grazie per avermi amato fino a questo punto. Pietà Signore, quante volte ho creduto di salvare la mia vita preservandomi! E quante volte, invece, ho ricevuto grazia donandomi. Insegnami a realizzare me stesso seguendoti. Dammi sempre il coraggio di condividere il tuo progetto. San Cristoforo, che accompagni nel viaggio, prega per me! Fratello e padre Pietro, in te tanto mi riconosco: nel tuo limite, nel tuo dubbio, nella tua fede, nei tuoi abbandoni e nei tuoi ritorni. Simon Pietro prega per me. Per ulteriori riflessioni all’episodio evangelico di questa domenica, puoi consultare i commenti alla: XXII domenica Anno A e XII domenica Anno C. |