Omelia (16-09-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell’assemblea. Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano. (Sl 110,1-2) Come vivere questa Parola? Questi versetti del salmo 110 fanno eco a quanto S. Paolo raccomanda a Timoteo nella prima lettura della liturgia odierna: "Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà: Egli si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria." Di fronte a questo grande "mistero della pietà", cioè della infinita compassione e misericordia di Dio, che "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16), non ci resta che lodare e ringraziare. Questo è il comportamento più adeguato, secondo Paolo, per tutti coloro che hanno incontrato Cristo e che si lasciano ‘abitare’ dalla sua Presenza. La gioia e la letizia danzano sul volto del ‘cristiano’: egli è continuamente ‘a nozze’, continuamente vive alla mensa dello Sposo e si inebria della sua Presenza. Tristezza, indifferenza, apatia sono bandite dalla ‘Casa dello Sposo’! Oggi, nel mio rientro al cuore, mi visualizzerò alla mensa di Gesù-Sposo, e contemplando il Suo Volto pieno d’amore dirò: Che il mio cuore danzi, Signore Gesù, e sul mio volto brilli la gioia dell’incontro trasformante con te. La voce di un grande poeta Quando siete gioiosi, guardate nelle profondità del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che ieri vi ha fatto penare a darvi ora la gioia. K. Gibran |