Omelia (16-09-2009) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Distratti alle sollecitazioni divine "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato: vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!" Gli eventi tristi e lieti della vita, la stessa voce di Dio ci colgono talvolta distratti, distaccati e superficiali. Gesù ci ha invitato invece a saper leggere i segni dei tempi; egli vuole che la storia sia letta alla luce di Dio e non solo con la nuda razionalità umana. Dobbiamo rendere giustizia alla sapienza. È arcana, divina la pedagogia del Signore. Non possiamo però esimerci dal leggere con gli occhi dello Spirito quanto accade fuori e dentro di noi. Rischiamo così, come spesso accade, di ridurre a cronaca la storia e a scarni eventi l’azione di Dio e i suoi interventi. Cadono nel nulla, nel vuoto e nel deserto degli spiriti le voci dei profeti, la voce del figlio di Dio, la sua stessa venuta tra noi assume le caratteristiche di un fugace passaggio di un illustre condannato e le sue massime di vita ridotte a slogan da scordare. Oggi anche noi cristiani siamo vittime dei media che hanno assunto il compito di fornirci la notizia lampo e di spettacolarizzare gli eventi. Tutto viene riferito in fretta, la notizia anche la più drammatica scorre veloce per fare spazio a quella successiva; il giornale invecchia in poche ore e tutto corre a ritmi vertiginosi. Come sarebbe utile fermare i pensieri al punto giusto, essere capaci di sane valutazioni, saper trarre le migliori conclusioni dalle voci e dagli eventi del mondo e soprattutto dalla voce di Dio! |