Omelia (18-09-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Se vedi un uomo arricchirsi, non temere. [...] Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria."

Come vivere questa Parola?
"Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via" dice S. Paolo a Timoteo nella prima lettura. Come è vera questa constatazione anche ai nostri giorni! E continua: "L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori."
L’attuale crisi economico-finanziaria ha messo a nudo proprio questa realtà: il desiderio sfrenato di denaro spinge fino all’inganno e all’estorsione del dovuto non solo verso il ricco ma soprattutto verso il povero. E l’inganno come l’estorsione si nutrono di immagine, di apparenza, di luccichii, di menzogna. Ma ciò che è preso al povero ha breve durata! L’inganno, prima o poi, ha il suo epilogo: a livello individuale con la malattia o la morte, a livello sociale con lo smascheramento delle disonestà o, come ai nostri giorni, con i crolli finanziari.
"Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo" continua a dire S. Paolo nella sua esortazione a Timoteo e a ciascuno di noi. Ciò che abbiamo in sovrappiù non ci appartiene e impoverisce i fratelli.

Oggi nel mio rientro al cuore mi fermo a chiedere perdono al Signore per tutti i ‘furti’ che ho fatto ai poveri appropriandomi del di più, gli prometto di ‘restituire’ e di ‘distaccarmi’ dalla tendenza ad accaparrare e possedere.

Signore Gesù, purifica il mio cuore e soprattutto le mie mani: che io usi il denaro perché il Tuo Regno dilaghi nel mondo, come le donne che ti assistevano con i loro beni.

La voce di un grande papa
L'uomo, preso dal desiderio di avere e di godere, più che di essere e di crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e la sua stessa vita. Alla radice dell'insensata distruzione dell'ambiente naturale c'è un errore antropologico, purtroppo diffuso nel nostro tempo. L'uomo, che scopre la sua capacità di trasformare e, in un certo senso, di creare il mondo col proprio lavoro, dimentica che questo si svolge sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio.
Giovanni Paolo II