Omelia (03-10-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Sl 68,33-34 Dalla Parola del giorno "Vedano gli umili e si rallegrino, si ravvivi il cuore di chi cerca Dio perché il Signore ascolta i poveri." Come vivere questa Parola? Questa è un’espressione del salmo responsoriale collocato tra la prima lettura che è un brano del profeta Baruc e il vangelo di Luca. Baruc incoraggia gli Israeliti a credere con cuore saldo che il Signore, dopo averli provati, è lì a volere per loro "una gioia perenne". Luca riporta la parola di Gesù che assicura i suoi di un’allegrezza interiore data loro a misura della semplicità di cuore con cui, come bambini, si fidano del Padre Celeste. Così, in tale cornice preziosa, acquista rilievo il senso di questa parola salmica. Sì, gli occhi del cuore sono essi a vedere. Ma si aprono se ci sono due condizioni: umiltà e povertà come un continuo spossessarsi dagli averi di ogni genere. Gli occhi di un cuore umile e povero possono ben rallegrarsi perché, avendo abbandonata qualsiasi pretesa, sono liberi. E la libertà vera è quella di percepirsi vivi, anzi continuamente ravvivati interiormente, nella sincera continua unione di Dio, in pratica del compimento della sua volontà. Certo, il Signore "ascolta i poveri" perché è Lui e non altri il loro appoggio e tutta la loro speranza-ricchezza vera. Oggi, nella mia pausa contemplativa, passo del tempo a consegnarmi a Dio con tutto quello che sono e che ho. Rallegrarmi, dentro il ravvivarsi del cuore, dipende proprio da questo non trattenere nulla con avide mani. Tutto dare a Lui. Di tutto servirsi per servire i fratelli. E cercarlo ad ogni attimo, in ogni respiro. Signore, vita del mio vivere, che io sia rivolto a te sempre. Come il navigante alla stella polare. E nella tua luce io veda la luce del bene da compiere in mezzo ai fratelli. La voce di una beata Sorridere e gioire sempre! Poiché in verità tutto è buono per un'anima che vuole ciò che Dio vuole. Madre Maria Candida dell’Eucaristia |