Omelia (04-10-2009)
padre Paul Devreux


Il libro della Genesi ci ricorda che Dio dice che non è bene che l'uomo sia solo, e pertanto gli fa un aiuto che gli corrisponde. Da qui parte la proposta del matrimonio come soluzione alla solitudine e via maestra per costruirsi un futuro.

Nel Vangelo Gesù viene interrogato riguardo al ripudio.
Al tempo di Gesù il divorzio era un fatto consolidato, attribuito a Mosè e quindi intangibile, ma era un divorzio maschilista. Forse Gesù è il primo a dire che anche la donna che lascia suo marito per un altro commette adulterio, affermando così sottilmente che se l'uomo vuole questo diritto, è giusto che l'abbia anche la donna.
L'atto di ripudio liberava la donna da ogni vincolo dandole cosi il diritto di risposarsi. E' l'unico diritto che le veniva garantito. Riguardo poi alle motivazioni possibili per il ripudio, vi erano varie scuole; alcune dicevano che ci voleva una motivazione grave, altre dicevano che bastava che bruciasse l'arrosto, e su questo facevano accese discussioni.

Gesù non cade nel tranello di mettersi a discutere sul se e sul ma, preferisce toccare il cuore del problema; dopo aver spiegato perché Mosè ha dato questa concessione, ricorda il progetto di Dio, ciò in cui crede: l'amore fedele tra un uomo e una donna, ad immagine dell'amore Trinitario. Ricordiamo che l’obiettivo della vita di coppia non è vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre! L'indissolubilità del matrimonio non vuole essere un cappio ma un ideale che risponde ad un bisogno fondamentale dell'uomo: quello di potersi fidare di qualcuno per poter costruire insieme un futuro. Da soli si costruisce poco, per cui il problema da affrontare non è il divorzio ma come evitare la solitudine e la sterilità dell'uomo.

Personalmente, riguardo al matrimonio e sul come fare per riuscirlo mi ritengo incompetente, perché non ne ho l'esperienza.
Dirò solo che quando incontro una coppia che prega e frequenta, mi fa piacere perché mi sembrano felici. Per me il problema è come aiutare coloro che hanno fatto l'esperienza dolorosa del fallimento matrimoniale a continuare a credere in quest'ideale per avere la forza di rialzarsi e ricominciare a costruirsi un futuro. Ecco perché è importante la fede, come dicevamo domenica scorsa, perché è una ciambella di salvataggio, un opportunità relazionale sicura e fedele, un luogo dove tornare e dal quale ripartire. Chi si fida di Dio, come un bimbo dei genitori, può confidare almeno in Lui e con Lui provare a costruire il regno di Dio, che include anche il matrimonio.