Omelia (04-10-2009) |
don Giovanni Berti |
Amore oltre le fragilità Clicca qui per la vignetta della settimana Gesù è ancora una volta provocato e "messo alla prova" da questi rappresentanti religiosi del suo tempo che vogliono trovare delle "falle" nella sua predicazione e nella sua pretesa di esser l’Inviato di Dio, così da poterlo metter in cattiva luce ed eliminarlo. Penso che anche il Cristo di oggi, cioè la sua Chiesa (che è il Corpo di Cristo in mezzo agli uomini) è messo alla prova in continuazione. La complessità attuale delle vicende umane interroga il Vangelo e mette in discussione gli insegnamenti che da esso sono ricavati e che la comunità dei credenti porta avanti. Il mondo nel quale la Chiesa si muove e annuncia Cristo non è affatto un mondo semplice e pacifico. Nel Vangelo di questa domenica gli "avversari" di Gesù lo mettono alla prova su una questione che anche oggi non lascia tranquilla la Chiesa: il matrimonio. E' oramai opinione comune che il matrimonio come valore e come istituzione concreta oggi è in crisi. Una crisi che si avverte chiara nell’aumento delle separazioni e divorzi, nell’aumento delle convivenze e il rimandare il matrimonio. Le generazioni più anziane sottolineano continuamente come quelle più giovani sono incapaci di legami forti e responsabili che superino le prime inevitabili difficoltà nella coppia. La Chiesa, specialmente qui in Italia, ha messo tra le sue priorità quella della difesa della famiglia e in particolare del matrimonio, constatando che nella solidità dell’istituto matrimoniale si fonda la salute educativa dei figli e il bene dell’intera società. E’ chiaro che non possiamo come cristiani non sentirci provocati, come Gesù nel racconto del Vangelo, da questa fragilità della relazione di coppia che genera tanta sofferenza e mette in crisi i singoli e la famiglia. La risposta di Gesù parte da lontano, dall’atto creativo stesso di Dio. Dio all’inizio ha creato la coppia umana, ha creato la relazione come fondamento della felicità umana. L’uomo non è fatto per stare solo. Dio crea unità non separazione, Dio tesse relazioni e non separazioni. La vicenda stessa di Gesù rivela ancor più chiaramente questo progetto del Padre. Gesù è Dio che prende la nostra carne e unisce il cielo alla terra. L’incarnazione e la resurrezione di Gesù nel suo vero corpo sono il "matrimonio" indissolubile tra Dio e l’umanità, noi. Questi sono i valori di fondo che stanno alla base dei rapporti umani. Di fronte a tanta fragilità, divisioni e sofferenze non è dunque il caso di puntare il dito e giudicare, ma dobbiamo fare come Gesù e richiamare i fondamenti della nostra umanità. Siamo creati capaci di relazione. Siamo capaci di creare unioni stabili e feconde. Non ci è impossibile. Il nostro limite umano ci fa molto spesso sbagliare e cadere, ma questo non smentisce definitivamente (come molti pessimisti vorrebbero farci credere) che "l’amore vero è eterno" e non ci porta necessariamente a pensare che "nulla è stabile per sempre". Clicca qui per lasciare un commento. |