Omelia (05-10-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Vi fu in mare una tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi [...]. Intanto Giona [...] si era coricato e dormiva profondamente. Come vivere questa Parola? Giona è stato raggiunto dalla chiamata del Signore per una delicata missione: andare a predicare ai Niniviti, perché abbandonino la condotta deplorevole che ne sta provocando la rovina. Il compito è tutt’altro che gratificante e il profeta recalcitra: perché andare a mettersi nei guai? E magari poi il Signore, nella sua misericordia, si lascia muovere a pietà e non punisce a dovere, vanificando così le sue minacce. Meglio fare il sordo e allontanarsi! Ed ecco Giona imbarcarsi in direzione opposta. Ma quello che maggiormente colpisce è il suo comportamento disinteressato. Il mare infatti infuria, e proprio per causa sua, mettendo a repentaglio la vita dei naviganti. Tutti si danno da fare e invocano il loro Dio, solo lui, ritirato nell’angolo più riposto della nave, dorme tranquillo. Saranno gli altri a sollecitarlo a unirsi al coro di preghiera. Questo è agli antipodi della vocazione profetica! – verrebbe da esclamare scandalizzati. Ma prima di pronunciarsi è il caso che ci si lasci interpellare. Quel profeta inviato alla città corrotta è, oggi, ogni cristiano, depositario di un dono che non gli appartiene e che deve gestire a vantaggio dei fratelli. Non è difficile sperimentare sulla propria pelle quanto sia scomodo anche solo testimoniare con la coerenza della vita il proprio credo. Se poi le circostanze richiedono che ci si esponga per sostenere valori che rischiano di essere calpestati, ci si può trovare nella condizione di pagare di persona anche pesantemente. La tentazione di farsi emulo di Giona può allora far capolino. Le tempeste che non stanno risparmiando nessun angolo della terra sono un appello a rimboccarsi le maniche e a lottare fianco a fianco con ogni uomo di buona volontà, qualunque sia il suo credo, perché la nave della storia ritrovi la rotta giusta. Nel mio rientro al cuore, mi farò carico dei problemi della nostra epoca per presentarli al Signore e chiedere luce e forza per svolgere la mia missione con amore e generosità. Vinci, Signore, la mia pusillanimità e rendimi testimone coraggioso e convinto del tuo amore preveniente e misericordioso. La voce di un grande testimone Ci uniscono i gravi problemi che abbiamo di fronte: la sovrappopolazione, l'esaurimento delle risorse naturali e una crisi ambientale che minaccia l'aria, l'acqua, gli alberi e il vasto numero di meravigliose forme di vita che costituiscono il reale fondamento dell'esistenza su questo piccolo pianeta che condividiamo. Io credo che per affrontare queste sfide dei nostri tempi, gli esseri umani debbano sviluppare un maggior senso di responsabilità universale. Ognuno di noi deve imparare a lavorare non solo per se stesso, per la propria famiglia o per il proprio paese, ma per il beneficio di tutta l'umanità. La responsabilità universale è la vera chiave della sopravvivenza umana. Il XIV° Dalai Lama |