Omelia (08-10-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Sl 1,1.2

Dalla Parola del giorno
"Beato l’uomo che [...] nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte"

Come vivere questa Parola?
Questo salmo che apre il salterio, costituendone quasi una prefazione, esalta la legge data da Dio agli uomini perché la loro vita si snodi all’insegna della gioia. Vi troviamo la contrapposizione tra coloro che l’accolgono e meditano nel loro cuore e quanti invece la rifiutano procurandosi con le loro stesse mani la rovina.
Non è difficile cogliere la sua piena consonanza con le parole del profeta Malachia, riportate nella prima lettura di oggi. L’empio disprezza la via tracciatagli dal Signore, ma di lui non resterà "né radice, né germoglio". Chi invece la percorre con perseverante amore sperimenterà che il Signore "avrà cura di lui come il padre ha cura del figlio che lo serve".
Certo, si tratta di andare contro corrente, di "non seguire la via degli empi". Una via apparentemente piana e indubbiamente lusinghiera, ma il cui approdo è la sterilità di una vita priva di orizzonti.
Beato, ci assicura invece il salmo, chi trova la sua gioia nella legge del Signore, una legge che - come dirà Gesù – si rivela un carico leggero e soprattutto, fecondo, perché alimentato da un inesauribile corso d’acqua viva, cioè dallo Spirito Santo. Si tratta di dar credito a Dio: di fidarsi e di affidarsi, anche quando i tempi dell’attesa si allungano.
Per la nostra società che alimenta il culto del "tutto e subito", questo è un discorso non facile da digerire, eppure è indispensabile riappropriarci di queste verità e di scandire su di esse la vita.
Nella mia pausa contemplativa, sosterò, oggi, a riflettere sul dono che la legge di Dio rappresenta per la mia vita, indicandone con sicurezza la rotta da seguire.

Ti lodo e ti benedico, Signore, perché ti prendi cura di me, illuminando con la tua Parola i miei passi e irrorando con l’acqua dello Spirito questa fragile pianticella così che si irrobustisca e produca frutti abbondanti di testimonianza e di santità.

La voce di un padre della Chiesa
La legge è benefica, perché riesce a rendere giusti gli ingiusti, purché solo vogliano ascoltarla; libera gli altri dai mali presenti e promette di rendere immortali quelli che hanno scelto di vivere nella saggezza e nella giustizia.
La conoscenza della legge è caratteristica di un animo buono (Pr 9,10.)
Clemente Alessandrino