Omelia (04-10-2009)
padre Mimmo Castiglione
Meglio soli che male accompagnati!

Non è bene che l'uomo sia solo .....
senza un aiuto che gli stia di fronte!

Non sempre, mi verrebbe da dire!
A volte, come dice il proverbio,
meglio soli che male accompagnati:
meglio dolersi per la propria solitudine,
piuttosto che patire per causa d'altri.
Ma si sa, al cuor non si comanda! Nessuno potrà mai dettargli legge.
Intelligenza, volontà, la dignità, l'onore, la paura, l'autorità,
i consigli dell'amico che vuole preservarti! Nulla!
Tutti i tentativi per dissuaderlo dal sentire si riveleranno inutili.
Il cuore seguirà la sua strada, andando dove meglio crede e gli conviene.
Farà quello che vuole e che più gli aggrada,
anche a costo (quasi sempre) di soffrire
per ciò che si vorrebbe e non si ottiene.
Già, perché l'uomo, dobbiamo pur dirlo, non sa proprio amare!
Durezza di cuore! Sklerokardía!

Raro che ci si ami con uguale intensità.
Tra i due, c'è quasi sempre uno che ama di meno,
ed è un guaio per chi ama di più,
e che vorrebbe essere ricambiato con gli stessi suoi pensieri,
con le stesse sue attenzioni, con le stesse sue parole.
E quando non succede, quanta amarezza e delusione.
Le aspettative? Che fregatura!
Quanta pace non averne, e perciò mai attendere.
Come fare allora? Come uscirne?
Facendosi violenza! Darsi tempo, trattenersi e non andare,
anche se il pianto stenta a cessare.
Non piegarsi, non umiliarsi, non chiedere nulla, mai supplicare.
Pazienza con se stessi, gemere senza urlare,
biasimarsi, compiangersi, facendosi pietà,
e più non accettare di soccombere,
e riamarsi, rassegnarsi, riappropriarsi,
e ritrovare forza per riemergere dopo tanta pena ed apnea,
e respirare di nuovo, finalmente e a lungo,
e dopo aver molto annaspato ricominciare a nuotare
con la calma di sempre e lo stile di prima.

Certo, ci sono stati tempi in cui (forse) s'è gustata compagnia.
Ma è pure vero che nella solitudine ci sì è anche sguazzati,
credendo di non aver bisogno di nessuno,
ci si sapeva autonomi, autosufficienti, magari anche alteri e spavaldi,
ridendo di quanti elemosinavano un po' d'affetto.

Poi (forse), a un certo punto,
è sopraggiunto il panico per la paura della morte,
l'angoscia per la consapevolezza della propria finitezza,
e allora si è (forse) sperimentato il bisogno dell'altro.
Finita l'alterigia è giunto il tempo dell'umiliazione,
del riconoscimento della propria povertà,
che qualcosa mancava perché si scoprisse il senso della propria vita
e la ragione d'ogni relazione.

Col tempo (forse) s'è ritrovata pace, e dato meno potere alle paure,
e nella solitudine (diversa da quella di prima)
ci si è ritornati stavolta volentieri, godendo pure di quanto ci stava intorno.
Ma poi, alla fine, non è proprio vero che ci si sente soli comunque,
anche se circondati da tanta gente?!
Amare e lasciarsi amare rende forse l'esistenza meno insopportabile?
Credo proprio di si. Trovarlo, però, l'amore! È una parola,
che se corrisponde al primo (innamoramento) e riesce, non ci si scorda più!

Non è bene che l'uomo sia solo!
Bello il progetto, qualcuno con cui condividere,
e farsi nella morte compagnia!
Conosco coppie, ancora insieme dopo tanto tempo
con lo stesso ardore,
mano nella mano e nell'altra il bastone!
La stessa passione di tanto tempo addietro.
La gioia d'aver vissuto nella comprensione.
Perdoni sempre offerti, rinunce volentieri.
Le lacrime che scendono al pensiero di dovere andar da soli.
Quanta vita quando si vuol bene! E quanto colore!


Ed intanto, alcuni, invece, passano il tempo a separare,
a dividersi e poi pieni di rabbia odiare.
Per bisogno (forse) di ritornare indietro e di ricominciare?
Per desiderio di libertà o di conquista pure?
Per vincere la tristezza del tempo che trascorre
e illudersi d'esser piacenti ancora?

PREGHIERA

Pietà Gesù, per la durezza del mio cuore,
pietà di quanti ho tradito e abbandonato,
pietà di quanti ho oltraggiato,
e irrispettoso ho illuso e disprezzato.

Pietà per tutte quelle volte che ho considerato l'altro un accessorio,
un optional, un diversivo per passare il tempo.

Pietà di me Signore, che accolgo solo il provvisorio.
E stento ad amar per sempre!

Donami o Padre il coraggio d'affidarmi a te come il bambino,
d'accogliermi e d'appartenermi, d'accogliere e d'appartenerti!