Omelia (11-10-2009) |
don Giovanni Berti |
La ricchezza come zavorra Clicca qui per la vignetta della settimana Questo "tale" di cui si racconta nel vangelo non ha nome. Forse non a caso non viene detto. Chi legge il brano può mettere nello spazio vuoto (.......) lasciato nel Vangelo il proprio nome, e in questo modo entrare nell'episodio e vedere cosa suscita nella propria vita di credente. Questo tale corre incontro a Gesù che sta andando per la sua strada. E' bene ricordare che Gesù non sta girando a vuoto, ma si sta dirigendo verso Gerusalemme, verso la croce. E in questo cammino sta coinvolgendo i discepoli, i quali, più di una volta, fanno fatica a seguire Gesù (non con i piedi ma con la mente e il cuore...). Su questa strada si mette anche questo nuovo personaggio che vede in Gesù un maestro che gli può dare qualcosa di nuovo nella sua pratica di fede, un nuovo slancio che vada oltre la semplice osservanza di leggi e di forme religiose. Gesù parte da queste, ma quando vede nel cuore del suo interlocutore un desiderio più grande, fa scattare la proposta più decisiva ed "esagerata": lasciare tutto, darlo ai poveri e stare con lui. Da maestro occasionale, Gesù si propone come amico stabile per tutta la vita. Fino a qui il racconto è tutto uno slancio in alto, un crescere di amicizia, che assomiglia molto ai racconti nei quali Gesù chiama i discepoli lungo il mare di Galilea o per le strade. Il racconto ha qui uno stop improvviso e una rapida "depressione" quando narra di questo tale che improvvisamente lascia Gesù, senza manco una parola, scuro in volto e triste. Dall'entusiasmo alla tristezza, un rinchiudersi forse nel senso di colpa, forse anche delusione verso Gesù che non gli ha detto quel che si aspettava... E la causa di questo improvviso arresto dell'entusiasmo è nel fatto che "...possedeva molti beni". Marco nel raccontare questo episodio evidenzia anche la delusione di Gesù che forse non si aspettava un abbandono del genere. Quando ha fatto la proposta di lasciare tutto per darlo ai poveri e poi di seguirlo, non sapeva nulla di questo tale se non il suo desiderio di rendere eterna la vita. Ma la ricchezza di beni si trasforma in zavorra e questo tale senza nome non riesce a volare con Gesù. E Gesù, "scottato" da questa esperienza di amicizia mancata, trae una conclusione generale sulle ricchezze materiali: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». E' assai facile fare a questo punto dei discorsi scontati e banali sulle ricchezze e sulla povertà. E i soliti discorsi sul farsi poveri per avere solo in Dio la nostra unica sicurezza e ricchezza rischiano di essere inefficaci anche per chi scrive, che non è certo immune dalla tentazione del possedere e del consumare. Clicca qui per lasciare un commento. |