Omelia (18-10-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Sl 32 Dalla Parola del giorno "L'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame." Come vivere questa Parola? Questi versetti del salmo responsoriale legano molto bene le profezie dell' Antico Testamento circa il Servo sofferente (cf Isaia) e il ritorno glorioso del Figlio dell'uomo (cf Daniele). Colui che si è addossato ogni iniquità ha il potere di liberare dalla morte: di custodire dal male e di nutrire la vita! Egli veglia su coloro che custodisce e nutre, il suo potere è potere d'amore, ecco perché non opprime e non domina, ma serve! "Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti." Ai suoi discepoli che lo seguono avendo lasciato tutto e che gli chiedono di essere ‘totalmente' associati alla sua vita, Gesù offre la totalità della sua esperienza: Egli è il Servo sofferente la cui gloria consiste nel dono oblativo e totale di sé e nel servizio. Non fa sconti ai suoi, non hanno meriti né garanzie, tutto ciò che è Suo sarà anche dei suoi, il Suo stile sarà il loro: la passione e la gloria, il dono e il servizio. E su coloro che vivono così al suo seguito Egli posa il suo sguardo e li custodisce. E per questo pregherà il Padre come fa un sacerdote che intercede presso Dio per il popolo (cf Gv 17). Oggi nella pausa contemplativa mi dedico a rileggere lentamente il vangelo odierno, soffermandomi su due parole chiave: servo e ultimo. O Signore, onni-amante, che mostri la tua potenza nel dono assoluto e totale di te, donami di amare il servizio umile e semplice: che nessuno si senta mai obbligato verso di me! La voce di un grande drammaturgo È l'amore che giustifica le nostre azioni, a volte così contrastanti. È l'amore la perfezione della legge. Se è per amore che Don Bosco e il Cottolengo costruirono scuole e ospedali, da questo sono giustificati. Se è per amore che S. Tommaso passò la sua vita sui libri, da questo è giustificato. Rimane solo il problema di stabilire la gerarchia di questi amori; e qui è Gesù stesso che ci insegna in modo inequivocabile: "Chi di voi vuol essere il primo, sia l'ultimo e come colui che serve"; e ancora: "Nessuno ama di più l'amico di colui che dà la vita per esso". Carlo Carretto |